Lutto nella cultura: è morto il famoso scrittore italiano

E’ morto all’età di 72 anni Daniele Del Giudice, il famoso scrittore italiano. Considerato tra i migliori autori contemporanei, il giornalista era malato da diverso tempo. 

Daniele De Giudice (Google Images)
Daniele De Giudice (Google Images)

Si è spento nella notte Daniele Del Giudice, lo scrittore e giornalista italiano, considerato tra i migliori autori contemporanei. Aveva 72 anni ed era malato da tempo. Del Giudice è morto a quasi un mese dalla scomparsa del premio Strega del 2010 Antonio Pennacchi, morto lo scorso 4 agosto.

Sabato prossimo, Del Giudice, avrebbe ricevuto il rinomato premio Campiello per la carriera durante la 78° edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Perché considerato “uno dei più importanti scrittori contemporanei”. Tuttavia, la malattia e le sue condizioni di salute che erano peggiorate, lo aveva spinto a declinare l’invito della manifestazione e a non presentarsi per il ritiro del premio.

Del Giudice, pur non essendo nato a Venezia, aveva un affetto particolare per la città che lo aveva accolto anni prima, quando si trasferì da Roma. Proprio nella città si fece promotore di “Fondamenta”, un’iniziativa che fece di Venezia “la città dei lettori”. Nel progetto della laguna ci fecero parte personalità come José Saramago, Predrag Matvejević, Claudio Magris e Paolo Zellini.

Daniele Del Giudice è morto a 72 anni: una carriera per la cultura

Del Giudice era nato a Roma l’11 luglio 1949. Il mondo della scrittura e della cultura hanno sempre fatto parte della sua vita, tanto che entrò a far parte della redazione del quotidiano “Paese Sera” come critico e giornalista. Ha esordito come scrittore con il romanzo “Lo stadio di Wimbledon”, del 1983.

Sono seguiti poi opere come “Atlante occidentale”, “Nel museo di Reims”, “Staccando l’ombra da terra”, “Unreported inbound Palermo”, “Mania”, “Canto per Ustica” che divenne uno spettacolo teatrale per ricordare la tragedia dell’aereo precipitato nel 1980.

LEGGI ANCHE >>> Grave lo scrittore Valerio Massimo Manfredi e la moglie per una fuga di gas

Grazie al suo lavoro e alla sua passione ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti: il Premio Viareggio Opera Prima, il Premio letterario Giovanni Comisso, il Premio Bergamo, il Premio Bagutta, il Premio Feltrinelli dall’Accademia Nazionale dei Lincei per l’opera narrativa. L’ultimo riconoscimento gli sarà dato postumo dalla città che più ha amato e che l’ha amato in tutti questi anni: il Premio Campiello alla carriera.

Gestione cookie