Dulceida, il sofferto addio ai fan: “Devo fermarmi, non ce la faccio più”

La popolare influencer Dulceida ha deciso di prendersi una pausa forse definitiva dai social. I motivi sono molto seri e riguardano molte persone.

Dulceida (Instagram)
Dulceida (Instagram)

Un caso che si ripromette di scuotere il dibattito pubblico circa la tossicità di alcuni ambienti social. La popolarissima influencer e blogger spagnola Dulceida (nome d’arte di Aida Domènech) ha annunciato un sorprendente ritiro dalle scene social. Un’addio, o un arrivederci, inaspettato.

Che cosa è successo? Quali sono i motivi che l’hanno portata all’esasperazione e a prendere una decisione tanto drastica per tutelare sé stessa e la sua salute mentale? Lo ha raccontato lei stessa nell’ultimo post IG.

L’addio di Dulceida e la tossicità dei social: un problema fuori controllo?

L’influencer da quasi tre milioni di follower ha divulgato il suo addio proprio attraverso il suo profilo Instagram. Ad accompagnare il reel che la vede danzare spensierata al tramonto, con in sottofondo le note di Sia, ha scelto queste parole: “Oggi faccio una pausa, oggi parto ho bisogno di ricostruirmi, ho bisogno di abbracciarmi e prendermi cura di me stessa per tornare. Mi sento persa e ho bisogno di trovare il modo per ritrovare la mia gioia e per riconoscermi di nuovo. È un anno di merda».

Che cosa le è successo? Innanzitutto, problemi personali: martedì ha perso l’amata nonna. Ma soprattutto, a obbligarla a questa pausa, le continue molestie sui social, da parte di individui che Dulceida definisce “pochi ma rumorosi”. “Per questi motivi, per me e per la mia sanità mentale, ho bisogno di fermarmi”, continua.

Infine, conclude così il suo pensiero accorato e rivolto a tutti i suoi fan: “Sono una persona molto forte e non avrei mai pensato di potermi sentire come mi sento oggi, ma mi sto facendo male e non ce la faccio più”.

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Quello di Dulceida non è un addio definitivo, probabilmente. Ma mette comunque al centro dei riflettori un problema molto grave. I social stanno diventando un ambiente che funge da cassa di risonanza per squadrismo, molestie, violenza psicologica e provocazioni che stigmatizzano le persone, soprattutto se famose, anche se forti di una resistente corazza. Si può andare avanti così, facendo finta di niente?

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