Gianni Morandi, quel momento di crisi: poi la svolta che cambiò tutto

Un cantautore ed arista straordinario, Gianni Morandi, che ebbe un periodo di crisi che non tutti ricordano: quale fu il motivo e quale la svolta 

Gianni Morandi, quel momento di crisi: poi la svolta cambiò tutto
Gianni Morandi, Fonte foto: Instagram (@ morandi_official)

È un artista ed un cantautore davvero eccezionale, Gianni Morandi, con una carriera meravigliosa costellata di successi e traguardi importantissimi: non tutti sanno che in passato conobbe un periodo di crisi da diversi punti di vista, che durò fino a quando non arrivò la svolta.

È una lunga, intensa ed approfondita intervista, quella rilasciata qualche tempo fa da Morandi al Corriere della Sera e a Walter Veltroni, in cui l’artista, che ha iniziato a cantare a 13 anni, ripercorre alcune particolari tappe della sua vita, professionale e non, compreso un momento di crisi.

All’inizio degli anni ’70 infatti Morandi conobbe un periodo complicato anzitutto dal punto di vista artistico. Quest’ultimo spiega che aveva rappresentato gli anni Sessanta e la leggerezza, ma le cose stavano cambiando.

Non c’era – spiega – molta possibilità di lavorare. La musica era cambiata, erano arrivati gli americani, i gruppi, i cantautori impegnati.”

La comprensione di quanto stesse accadendo, svela, avvenne nel ’71, quando arrivarono a Milano I Led Zeppelin: “Lì ci fu uno scossone drammatico, capii improvvisamente tutto. Mi davano del vecchio, urlavano che ero finito.”

Gianni racconta che: “Avevo solo ventisette anni, ma sembrava, dopo quegli anni fantastici, che avessi già fatto tutto”.

Gianni Morandi, la crisi professionale e la perdita del papà: poi la svolta

Un periodo difficile dal punto di vista professionale, quello vissuto da Gianni Morandi, come egli stesso racconta nella bella intervista rilasciata a Walter Veltroni qualche tempo fa, sul Corriere della Sera.

Un periodo che è durato fino all’ ’81-82, spiega e tra gli episodi raccontati cita il Cantagiro, di quel lontano 5 luglio, dove arrivarono anche i Led Zeppelin.C’erano Milva, Lucio Dalla, persino i Vianella”, racconta Gianni che aggiunge che furono fischiati tutti, e lui fu accolto con un boato, “un gigantesco, stentoreo, definitivo, collettivo ‘No’“.

L’artista spiega che la musica, così come i fan stavano cambiando e in quegli anni Morandi perse anche il papà, che lo aveva accompagnato per uno spettacolo a Caracas. Il padre, spiega, non aveva mai preso l’aereo ed era curioso di vedere l’America.

Aragozzini andò a New York mentre Gianni dovette tornare in Italia per fare una serata, così il padre rimase in America e lui fece ritorno a casa.

“Adriano – racconta – e mio padre dovevano salire su un aereo il 17 mattina. Mio padre non lo prese. Morì di infarto nella notte.”

Il cantante spiega che gli era crollato il mondo, e quando rivide il volto del padre ripensò ai sacrifici da lui fatti e ai suoi sogni: “Tutti e due grandi e belli”.

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Gianni Morandi, dopo la crisi: gli anni del conservatorio e l’incontro con Mogol

Fu una sorta di nuovi inizio per Morandi, durante quel periodo complicato, dove si ritrovò a studiare al Conservatorio di Roma, il contrabbasso, un periodo a cui è molto riconoscente, come si evince dall’intervista rilasciata a Walter Veltroni tempo fa sul Corriere della Sera.

Non fu per lui quello un periodo triste, racconta. Era motivato e le sue giornate erano produttive, piene di musica.

Con i primi concerti nella sua “nuova vita” per così dire, mise a frutto ciò che aveva imparato, poi l’incontro con Mogol fu molto importante: “mi cercò perché era appassionato di calcio e voleva fare una squadra. Ma poi scrisse una canzone per me e tutto ripartì”, racconta Gianni.

Un’ulteriore svolta si ebbe per lui quando fu scelto per la serie televisiva. Si trattava della storia di un uomo separato i cui figli restano a vivere con lui. Gianni era scettico, ma quella era la sua storia, a detta del regista Murgia che insistette.

Voglia di volare andò in onda ed ebbe un grande successo”, racconta il cantante che spiega che il pubblico lo riconobbe probabilmente. Anche “Voglia di cantare” ebbe successo, “era la storia di un cantante in crisi che ritornava. Usammo Uno su Mille”. La scelta di intrecciare musica e tv gli permisero di ritrovare un pubblico largo.

La strada di Gianni era ripartita.

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