Imu prima casa, esenzione o va pagata? I dettagli che molti ignorano

Il tema inerente ad Imu prima casa desta sempre molto attenzione trai cittadini: esenzione o va pagata? I dettagli che non tutti sanno

Imu prima casa, esenzione o va pagata? I dettagli che molti ignorano
Casa e conti (fonte foto: AdobeStock)

È un argomento che è, comprensibilmente, sempre di grande attenzione, quello che ha che fare con l’Imu sulla prima casa e che per l’appunto interessa a tantissimi cittadini: una domanda che talvolta potrebbero porsi i coniugi, ove mai questi abbiano residenza in immobili diversi.

Può infatti capitare, a coloro che devono eseguire i controlli, di valutare se l’esenzione Imu per la prima casa possa riguardare anche coniugi che, per ragioni diverse, abbiano la propria residenza in due immobili diversi.

A proposito di tale questione, possono esserci magari alcuni che, con furbizia, provano a trasformare in prima casa quella che magari hanno come seconda, da vacanza; tuttavia vi possono essere invece delle ragioni reali e dei motivazioni di necessità che spingano a suddividere in diversi immobili la residenza familiare.

Imu prima casa, la situazione: esenzione o va pagata, i casi

Come detto, il tema dell’Imu sulla prima casa è sempre di grande interesse per i cittadini e contribuenti.

Come si legge su Trend Online, rispetto al tema dell’esenzione, ad occuparsene per così dire è l’articolo 1 comma 741 della Legge di Bilancio 2021, che approfondisce il caso in cui i componenti della famiglia possano avere una dimora abituale ed una residenza in 2 diversi immobili, ma siti nel medesimo comune.

Qualora sia questo il caso, l’esenzione riguarda un solo immobile. Ove mai invece si trattasse di una dimora abituale con residenza in 2 case situate in comuni distinti, l’esenzione non spetta per nessuno dei 2 immobili, si legge su Trend Online, stando all’interpretazione citata fornita dalla Corte di Cassazione.

A proposito del primo caso, su Trend Online viene riportato che ad intervenire nel merito è stata la commissione Finanze (VI) della Camera dei Deputati del 23 giugno 2021.

Con i componenti del nucleo familiare che abbiano la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi ma nel medesimo comune, le agevolazioni per la casa principale e le pertinenze legate al nucleo familiare vanno applicate ad un solo immobile.

Un punto importante, sottolineato da Trend Online con il chiarimento della Commissione della Camera in merito all’esenzione.

Qualora invece i coniugi abbiano la residenza in comuni diversi, si legge che in tale senso è cambiata l’interpretazione della Corte di Cassazione; Trend Online fa riferimento alle ordinanze n. 4166 del 2020 e n. 4170 del 2020.

“Nel caso in cui non è unico il riferimento alla residenza anagrafica e alla dimora abituale del nucleo familiare, l’esenzione non spetta in nessun caso.”

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In tale caso non spetterebbe l’agevolazione, con la decisione che sarebbe legata anche all’articolo 1, comma 741 della Legge di Bilancio 2020, dove si fa cenno alla necessità comportata che in riferimento alla medesima unità immobiliare, sia il possessore che il nucleo familiare debbano dimorare stabilmente e risiedervi anagraficamente.

Su Trend Online si legge che il Dipartimento delle Finanze, in base a ciò, ha scritto nella risposta che in base alle “difformità di applicazione dell’esenzione tra i diversi comuni“, gli uffici dell’amministrazione finanziaria sono disponibili, nel caso in cui vi fosse la volontà politica, “a predisporre una norma che introduca chiarezza”.

Il consiglio è quello di rivolgersi anzitutto e prima di ogni cosa ad esperti del settore che possano approfondire tanto la questione in generale che quella specifica e particolare di chi ha dei dubbi sul tema, fornendo informazioni dettagliate al riguardo.

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