Umberto Smaila e i ricordi di Colpo Grosso: “Oggi non sarebbe possibile”

Umberto Smaila, noto volto della televisione italiana dagli anni settanta in poi, si è raccontato e ha svelato come oggi non sarebbe possibile realizzare un programma.

Umberto Smaila (GettyImages)
Umberto Smaila (GettyImages)

Tutti conosciamo il grande animale da palcoscenico che è Umberto Smaila. L’attore veronese si è imposto nella televisione italiana dagli anni settanta. In quel periodo è iniziato il suo successo che l’ha condotto ad essere un grande protagonista nel sistema italiano.

Al quotidiano Il Giornale, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha ripercorso tutta la sua carriera. Una storia, in cui la svolta la si segnala nel 1977 in cui chiamarono i famosi Gatti dei vicoli Miracoli a fare un programma. Questo prodotto sarà No Stop, in cui, oltre a loro, c’erano Verdone, Troisi e Benvenuti.

I Gatti dei vicoli Miracoli era un gruppo di ragazzi di Verona, in cui all’interno si segnalava anche la presenza di Franco Oppini. Dopo la partecipazione a No Stop, si arriva al più grande successo dell’attore: Colpo Grosso. Una trasmissione che fece discutere e durò per ben 6 anni. Oggi, Smaila è tornato sul programma parlando del perché oggi sarebbe impossibile realizzarlo.

Umberto Smaila e l’impossibilità di realizzare Colpo Grosso

Colpo Grosso fu uno dei programmi più seguiti ai tempi. Alla domanda sul perché ebbe così tanto successo, Smaila risponde: “Perché è stato un programma assolutamente di rottura. All’epoca non c’era nulla che gli assomigliasse e il fatto che aveva dei contenuti anche abbastanza forti e questo attirava il pubblico”.

Programma che fece discutere ma che poi, alla fine, attirava una grossa fetta di pubblico: “Ricevevamo un sacco di letterine di ragazzine che mandavano dei disegni alle ragazze cin-cin. Il programma è diventato nazional-popolare e da allora è stato replicato ininterrottamente ed è andato in onda per 30 anni in varie reti nazionali”.

Come visto, il programma è stato oggetto di forti discussioni. Alla domanda se oggi sarebbe replicabile, anche in base a tutte le dinamiche del politicamente corretto, l’attore risponde così: “Adesso non lo rifarei perché non avrebbe senso. Oggi sicuramente più che dal politicamente corretto sarebbe soppiantato dal #metoo, cioè sarebbe considerato un modo per trasformare la donna in oggetto”.

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Nonostante l’impossibilità di replicarlo, per Smaila, Colpo Grosso, resterà sempre qualcosa di importante: “Rimarrà un programma che ha cambiato la televisione... Però è stata un mezzo per ricordare in eterno che io mi chiamo Umberto Smaila. Con Colpo Grosso mi sono garantito l’immarcescibilità.

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