F1, lo smacco ad Orban dell’ex Ferrari: “Squalificatemi pure”

Un noto pilota F1 rischia la squalificazione per aver esibito i colori LGBT+ in segno di protesta contro una legge liberticida ungherese.

F1 (GettyImages)
F1 (GettyImages)

Casco, mascherina, maglietta, scarpe: tutto il corredo del pilota quattro volte campione di F1, Sebastian Vettel è stato dedicato alla lotta per l’uguaglianza dei diritti LGBT+. Il contesto del Gran Premio di Ungheria non è casuale: il pilota, ex Ferrari ora Aston Martin, intendeva protestare contro una legge particolarmente controversa voluta dal leader di estrema destra magiaro, Viktor Orban.

Le conseguenze del suo gesto sarebbero potute essere gravi: a causa del regolamento che vieta di mostrare simboli “ideologici” durante la fase che precede la gara, poteva essere squalificato. La sua reazione? Assolutamente serena. Quella serenità di chi porta con sé la consapevolezza di stare lottando per una battaglia più grande.

Sebastian Vettel contro Orban, il campione F1 in corsa per i diritti LGBT+

 Vettel ha risposto così ai richiami degli stewart, che lo avevano esortato a togliere la maglietta arcobaleno sulla quale campeggiava la scritta “Same Love“. «Durante l’inno ho tenuto la maglietta in sostegno dei diritti della comunità LGBTQ e delle minoranze che soffrono in questo paese. Accoglierò qualsiasi punizione, possono anche squalificarmi. Sono contento di quello che ho fatto».

Il riferimento è alla legge approvata dal parlamento ungherese (ma che sarà soggetta al voto popolare con referendum). Ribattezzato “legge anti-LGBT”, il progetto normativo voluto dal governo intende “vietare la promozione dell’omosessualità tra i minori”, con limitazioni sull’acquisto e la fruizione di libri, opuscoli, film e programmi TV che contengano contenuti LGBT+ per tutti i minorenni.

Condannata dall’Unione Europea e da associazioni come Amnesty International e Human Rights Watch, la legge ha ora trovato anche la strenua opposizione di Vettel. Ma anche di un altro campione di F1, Lewis Hamilton. Anche l’attuale campione Mercedes ha esibito simboli arcobaleno e bollato come “inaccettabili” i progetti censori di Orban e sodali.

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Entrambi i piloti si sono prodigati in un appello ai cittadini ungheresi chiamati al voto: “votate per i diritti LGBT+”. Il secondo posto di Vettel e il terzo di Hamilton corrispondono ad un primo posto guadagnato fuori dalla pista nella battaglia per i diritti e per la libertà.

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