No-vax e negazionista, rifiuta il vaccino fino all’ultimo: muore di Covid

Ha negato l’esistenza del Covid-19 e fino all’ultimo ha deciso di non sottoporsi al vaccino. Imprenditore no-vax muore dopo aver contratto il virus.

No-vax (Adobe Stock)
No-vax (Adobe Stock)

Un imprenditore italiano è morto a Miami a 55 anni dopo aver contratto il virus da Covid-19. Il famoso manager era convinto che il coronavirus fosse solo un’invenzione, negando la sua esistenza fino all’ultimo giorno. A rivelarlo è stato uno degli amici di M. D. che, sulle pagine del quotidiano “La Stampa”, ha raccontato gli ultimi istanti di vita dell’amico no-vax.

L’amico del manager, che ha preferito rimanere anonimo, ha raccontato che De Veglia aveva lamentato una brutta influenza che non andava per passargli. A quel punto gli ha consigliato di sottoporsi al tampone, per scongiurare l’ipotesi che avesse contratto il virus. “Non ce n’è bisogno”, gli aveva risposto l’imprenditore.

L’amico ha rivelato che De Veglia “era coerente con le sue convinzioni sbagliate”. Lo era anche quando era ricoverato in terapia intensiva con il casco dell’ossigeno per aiutarlo a respirare. “Nell’ultima telefonata era fiducioso, anche se aveva una brutta cera – ha rivelato – le sue ultime parole sono state che ci saremmo sentiti per fine mese per continuare a lavorare”.

Muore imprenditore no-vax: “dovevo prenderlo a pugni”

L’imprenditore no-vax M. D. si è spento a 55 anni lo scorso sabato 24 luglio. A raccontare chi era il manager è stato l’amico e collega che ha preferito rimanere anonimo. “Era oberato da fake news – ha raccontato – più l’algoritmo gliene mandava e più lui ci credeva”.

Poi l’amico si colpevolizza del fatto che doveva fare di più, doveva convincerlo prima a sottoporsi al vaccino contro il Covid-19 e poi a farsi il tampone: “Dovevo insistere. Dovevo prenderlo a pugni. Forse a quest’ora sarebbe ancora vivo”. Inoltre, il 55enne era molto noto sui social soprattutto per le sue posizioni no-vax ed era contro il green pass.

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M. D. era un importante imprenditore, considerato tra i più bravi e talentuosi d’Europa. La sua mansione era quella di “brand positioning”, ovvero quella di dare consigli e formulare strategia per le aziende in merito al mercato.

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