Euro 2020, doveva fare l’architetto e ora gioca in Nazionale: chi è?

Il centrocampista della Nazionale, Matteo Pessina, ha raccontato la sua vita al di fuori del calcio e anche le future aspirazioni una volta che smetterà.

Matteo Pessina (GettyImages)
Matteo Pessina (GettyImages)

La storia di Pessina, all’Europeo, è molto particolare. Lui non sarebbe dovuto esserci nei 26 ma è stato richiamato per l’infortunio del giocatore dell’Inter Stefano Sensi. Da qui è stata la svolta dato che è stato uno dei protagonisti della vittoria azzurra.

In una intervista di gennaio rilasciata a SportWeek, settimanale de La Gazzetta dello Sport, si è raccontato a cuore aperto. Le sue parole sono importanti per far capire come ci sia altro oltre il calcio.

Il centrocampista è iscritto alla LUISS ed è al terzo anno di università. Ha anche una passione come sottolineato il suo ex professore di italiano e latino, a Famiglia Cristiana, che lo ha definito con grande talento e molto bravo sia in latino che nelle materie scientifiche. Ma il sogno di Pessina era un altro ma seguendo la strada del calcio non l’ha potuto inseguire.

Il sogno di Matteo Pessina

Nell’intervista di gennaio, il centrocampista ha voluto far sapere la sua vera ispirazione che però non ha potuto perseguire. Una passione che parte la madre e che per vari motivi non ha potuto approcciare.

Le sue parole sono state: “Avrei voluto fare architettura, seguendo le orme di mia madre. Ero bravo nel disegno tecnico. Proiezioni ortogonali e prospettive mi rilassano. Non mi importa tanto il soggetto da disegnare, ma come arrivarci. Però architettura non è una facoltà che puoi affrontare da casa”.

Non solo questo ma anche aspirazioni per quando smetterà, un futuro che lui vuole ancora nel calcio ma non come allenatore: “Il lavoro di mio padre (commercialista, ndr) non sarà affascinante ma è interessante: insegna a gestire i soldi, e alla mia età non è facile maneggiare il denaro nella maniera giusta. E, quando smetterò di giocare, mi piacerebbe restare nel calcio, ma in un ruolo diverso dall’allenatore. Con le giuste basi di economia potrei diventare direttore generale di un club.”

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Sicuramente avrà una carriera molto lunga e importante ma si vede come Pessina come sia un ragazzo con la testa sulle spalle. Un futuro luminoso non solo sui campi da calcio ma anche nella vita privata.

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