Il dramma di Selvaggia Lucarelli: “L’ho perso per una disgrazia”

Il caso del piccolo N. ha fatto molto discutere. In un articolo pubblicato su Tpi, selvaggia Lucarelli ha voluto raccontare una cosa che le è capitata.

Selvaggia Lucarelli (Getty Images)
Selvaggia Lucarelli (Getty Images)

Conosciamo bene la storia del piccolo N. Bambino scomparso al Mugello per poi essere ritrovato da un giornalista di Rai 1 un giorno e mezzo dopo. Un caso che ha scatenato molte polemiche sui genitori.

Selvaggia Lucarelli, nel suo articolo, ha difeso i genitori dalle critiche che gli sono arrivate. Parole pesanti come quelle di “hippy” oppure “criminali” che si sono divise tra social e editoriali. La giornalista li difende sostenendo che non è possibile prevedere tutto. Non è possibile avere il controllo totale sui figli.

L’unico dubbio è sul perché hanno aspettato così tanto a chiamare i soccorsi, ma anche lì la Lucarelli li reputa “imperfetti” come qualsiasi altro genitore. In base a questa vicenda ha voluto raccontare una tragedia che ha vissuto la sua famiglia.

Selvaggia Lucarelli racconta il suo dramma

Nel corso dell’articolo parla di bambini che sono miracolati. In mezzo a quei bambini parla anche di lei e dei suoi fratelli. La famiglia, però, era composta da un altro fratello: Simone. Lui era nato due anni prima di lei.

Il tutto si è verificato mentre era nel lettino in ostetricia. Dal racconto dei genitori, l’infermiera che avrebbe dovuto visionare era uscita per una sigaretta. Nella sua assenza, il bambino ebbe un rigurgito e morì soffocato. Una distrazione che ha portato ad un’enorme disgrazia.

Proprio per questa cosa, la Lucarelli reputa il ruolo degli adulti molto arduo. E quando capita un caso del genere c’è sempre qualcosa che sfugge, nel momento di pre-morte, all’attenzione degli stessi.

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Impossibile seguire i bambini passo passo e conclude: “Di solito, la sensazione di pre-morte a parte, non succede nulla. Qualcuno, purtroppo, è più sfortunato. Sì, perché la fortuna, quando si parla di figli e imprevedibilità, è un fattore fondamentale“.

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