Nicola Tanturli, è stato davvero un incidente? Qualcosa non torna

Dopo la gioia del ritrovamento, adesso si sono aperte le indagini per capire cosa sia successo davvero a Nicola Tanturli, il bambino scomparso e ritrovato. Tutti i dubbi, le incertezze e le stranezze del caso.

Nicola Tanturli (Google Images)
Nicola Tanturli (Google Images)

Il caso di Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi scomparso nel Mugello nella notte e ritrovato dopo oltre ventiquattro ore, ha tenuto con il fiato sospeso mezza Italia. Il suo ritrovamento ha emozionato il giornalista che lo ha trovato, le forze dell’ordine che lo stavano cercando e i genitori che speravano che il loro figlio fosse ancora vivo.

Una storia a lieto fine, ma che presenta molteplici stranezze cui le autorità incaricate dell’indagine devono trovare una spiegazione. Tra le cose che non tornano c’è il ritardo dell’allarme; i sandali ai piedi del piccolo Nicola; la pulizia dei vestiti e del corpo; i cani molecolari non hanno fiutato nulla; le tracce di sangue sulla porta del casolare.

Nicola Tanturli, il ritardo dell’allarme

La prima stranezza di questo caso è l’allarme dato dai genitori. Fin da subito è apparso strano il fatto che un bambino di nemmeno due anni, scomparso a mezzanotte, lo abbiano iniziato a cercare solamente il mattino seguente. Il motivo? Il ritardo dei genitori nel rivolgersi alle forze dell’ordine.

Pare, infatti, che la mamma e il padre di Nicola, scoperto che il figlio non era nel proprio letto, abbiano iniziato a cercarlo autonomamente. Solo quando si sono accorti che non riuscivano da soli, alle 9 del mattino si sono rivolti ai carabinieri che hanno fatto partire le ricerche nella zona.

Il ritrovamento, i sandali e la pulizia

Un’altra cosa che non è passata indifferente è il fatto che Nicola Tanturli, al momento del ritrovamento, indossava i sandali ai piedi. Come è possibile che un bambino di soli 21 mesi si sia alzato dal letto, abbia indossato i sandali da solo e si sia incamminato nel bosco? Queste sono tutte le domande che si sono posti in tantissimi.

Inoltre, l’altro interrogativo è la pulizia dei vestiti e del corpo del piccolo. Infatti, nell’immagine in cui si vede Nicola tra le braccia del carabinieri, lo vediamo pulito, come se non avesse vissuto per oltre 24h nel bosco.

Cani molecolari non hanno fiutato nulla

Un altro mistero è come mai i cani molecolari, addestrati apposta per cercare le persone scomparse, non abbiano fiutato che Nicola si trovasse proprio lì, nel punto in cui è stato trovato dal giornalista. Eppure, stando a quanto è stato detto nelle ore successive, i soccorritori erano passati più di una volta in quel sentiero.

Lo stesso cronista de “La Vita in Diretta”, Giuseppe Di Tommaso, ha detto che i carabinieri non lo credevano che Nicola Tanturli poteva essere lì, perché erano passati con i cani più di una volta durante le ore di ricerca.

Nicola Tanturli, il mistero del sangue

Un altro elemento, ancora, senza una spiegazione è il perché ci fosse del sangue sulla porta d’ingresso della casa della famiglia Tanturli. Secondo la spiegazione dei genitori di Nicola, pare che il bambino nel pomeriggio si fosse ferito giocando fuori il casolare.

Quello che però lascia interdetti è come mai ci fosse ancora del sangue sulla porta dell’abitazione dopo tutto quel tempo. E’ possibile che dal pomeriggio le macchie non siano state pulite?

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A tutti questi dubbi, le autorità competenti dovranno cercare di trovare una spiegazione logica. Per il resto, menomale che Nicola Tanturli sia stato trovato vivo.

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