L’attore James Michael Tyler, in Friends interpretava Gunter, ha spiegato i motivi per cui non ha preso parte alla reunion della serie.
Lo scorso 27 maggio si è reso disponibile la reunion di Friends. Una serie seguitissima in tutto il mondo. I fan hanno avuto la possibilità di vedere gli stessi attori tanti anni dopo nello stesso scenario da cui sono partiti.
In questa reunion è mancato per un personaggio che, seppur sia stato secondario, è stato presente in tutte le stagioni della serie. Lui è Gunther, interpretato da James Michael Tyler, che nella serie era innamorato segretamente di Rachel, interpretata da Jennifer Aniston. Lui era il barista del Central Perk.
Un bar di fantasia che però Tyler, per onorare il 15esimo anniversario di Friends, aveva deciso di aprire a Londra. All’interno era possibile vedere lo stesso arredamento visto in tv. Inoltre, piccola curiosità, lui è stato scelto per il ruolo perché unico a saper usare la macchinetta del caffé. Questo grazie al fatto di aver lavorato come barman prima di fare l’attore.
Questa mancata partecipazione non è passata inosservata ma nasconde un motivo molto importante e duro. Infatti l’attore è malato da molto tempo e per questo motivo ha voluto non partecipare a questa reunion.
La malattia di Gunther di Friends
James Michael Tyler ha dichiarato che nel 2018 gli è stato diagnosticato un cancro, che ora è in stato avanzato, alla prostata. Questo si è diffuso alle ossa, attualmente è alla fase 4, che sarebbe quella terminale, e dice che: “Quindi alla fine, sai, probabilmente mi prenderà”.
Il momento in cui tutto è degenerato è stato all’inizio della pandemia. La situazione inziale era sotto controllo, con l’attore che prendeva una pillola mattina e sera. La decisione di saltare un test si è rivelata sbagliata dato che la malattia ha deciso di mutare proprio all’inizio della pandemia.
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L’attore ha anche tenuto a sensibilizzare tutto facendo attenzione e consigliando di fare prevenzione. Alla fine una buona diagnosi, presa in tempo, può non condannare una persona.
