I dati e gli studi del vaccino per combattere il Covid 19 non soddisfano i criteri specifici. I test sono risultati poco efficaci e le aspettative sono rimaste inesaudite.
Niente da fare per il vaccino tedesco CureVac. Dopo vari test e analisi nel corso di queste settimane, l’azienda tedesca ha comunicato che il siero ha un’efficacia di solamente il 47% contro il Covid 19 e, quindi, è insufficiente secondo i criteri stabiliti.
Su questo nuovo vaccino della società di Tubinga, c’erano grandissime aspettative. Tuttavia la compagnia ha comunicato che i test fatti a dei volontari con “almeno 13 varianti CVnCoV” ha avuto un’efficacia poco soddisfacente, raggiungendo solamente un preliminare del 47 per cento contro il virus.
Per il momento, i criteri statistici specificati non hanno raggiunto un quando soddisfacente. Tuttavia, gli scienziati e gli studiosi dell’azienda tedesca hanno confermato che non si fermeranno a questa prima fase preliminare e continueranno a fare test per rendere il vaccino il più sicuro ed efficace possibile. E quindi dare un altro strumento di protezione ai Paesi che ne hanno bisogno.
Vaccino CureVac, continuano i test
Come accennato, nonostante i test dello studio del vaccino tedesco siano risultati insoddisfacenti, l’azienda ha comunicato che i lavori non si fermeranno. E quindi stanno velocizzando per concludere le analisi. Le prove di CureVac hanno coinvolto circa 40 mila volontari provenienti da tutta Europa e dall’America Latina.
Tuttavia, la notizia della poca efficacia del siero ha gettato nello sconforto diverse persone, tanto che la Commissione Europea aveva già prenotato 405 milioni di dosi da distribuire tra i paesi membri. In aggiunta a queste, erano state prenotata altre 20 mila dosi dalla Germania.
Il vaccino CureVac usa la tecnologia Rna, esattamente come i sieri di Pfizer/BioNTech e Moderna. Tuttavia, a differenza di queste due case farmaceutiche che coprono un 95% dal Covid 19, il siero tedesco non arriva nemmeno al 50%, considerata una percentuale minima per i requisiti rilasciati dall’Oms e dalla Food and Drug Administration statunitense.
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Dunque, le speranze di avere a breve un altro strumento contro il virus sono state spezzate. Le principali aspettative le avevano i Paesi in via di sviluppo che stanno attenendo il loro turno per vaccinare l’intera popolazione.
