Vaccino AstraZeneca: conseguenze drammatiche ed impreviste per una donna

Conseguenze terribili, a pochi giorni dall’inoculazione del vaccino AstraZeneca, hanno interessato una donna 59enne. Ecco cosa le è capitato.

Vaccino AstraZeneca (AdobeStock)
Vaccino AstraZeneca (AdobeStock)

Ancora grane per il vaccino anti-Covid AstraZeneca, che continua a sucitare perplessità (e non solo presso gli scettici, ma anche presso gli esperti). Stavolta gli effetti di una trombosi su una donna che aveva ricevuto la dose del siero sono stati incalcolabilmente gravi.

Siamo a Milano, e la donna in questione, un architetto di 59 anni in terapia ormonale, ha perso l’uso di un occhio per una trombosi cerebrale. Non si sa se e quando tornerà a riacquistare l’uso della vista. A doverci vedere chiaro, comunque, dovrebbero essere la cittadinanza e le autorità preposte al monitoraggio della campagna vaccinale.

Nuovo caso AstraZeneca, conseguenze inattese dopo il vaccino?

Era lo scorso 15 maggio quando la donna vittima delle circostanze drammatiche sopradescritte si è recata al centro vaccinale per farsi somministrare la dose di AstraZeneca. La preoccupazione da parte della 59enne c’era, poiché sapeva di stare seguendo una terapia ormonale, e di essere annoverata tra le categorie a rischio.

Tuttavia, era stata rassicurata dal personale medico e aveva proceduto serenamente con l’inoculazione. La sera stessa dell’iniezione, si manifestano i primi sintomi, per la verità comuni. Ma la febbre alta e la spossatezza persistono per i successivi tre giorni, arrestate solo dalla cura con anti-infiammatorio. A distanza di 12 giorni dalla somministrazione, la mattina del 29 maggio, il terribile fastidio agli occhi.

Il calo vertiginoso della vista è stato rilevato dall’oculista presso il quale la donna si era recata. Poi il consiglio salvifico del medico di fiducia di recarsi al pronto soccorso. Era in atto una trombosi cerebrale.

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Dimessa il 16 giugno, la donna deve continuare una terapia a casa, ed è sottoposta a controlli continui. La vista non è tornata. L’ospedale ha negato che sussistano relazioni dirette con la vaccinazione, peraltro avvenuta svariati giorni prima, ma le indagini cliniche non sono ancora del tutto concluse.

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