AstraZeneca, dopo il vaccino muore: la famiglia non si dà pace

A Gela, l’insegnante Zelia Guzzo muore dopo essersi vaccinata con AstraZeneca. Ora i legali stanno lavorando per non far chiudere il caso.

AstraZeneca (AdobeStock)
AstraZeneca (AdobeStock)

Z.G. era un’insegnante di 37 residente a Gela. Ha vissuto l’ultimo periodo della sua vita in maniera tremenda. La donna si era vaccinata con AstraZeneca per poi morire dopo tre settimane.

Alcuni giorni dopo la somministrazione, l’insegnante ha cominciato ad avere forti mal di testa e stato confusionali. Da lì, il trasporto all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela con successivo trasferimento al Sant’Elia. Struttura in cui ha subito un intervento di Neurochirurgia. Le prime verifiche mediche hanno sentenziato che la donna è stata colpita da trombosi con emorragia cerebrale.

Dopo 13 giorni di ricovero e di pura agonia, non c’è stato nulla da fare. Ora la Procura ha deciso di chiudere l’inchiesta, chiedendo l’archiviazione del procedimento penale. Gli avvocati di Z.G. non ci stanno e hanno risposto duramente.

Muore dopo AstraZeneca: ora gli avvocati vogliono andare fino in fondo

I legali della famiglia hanno reagito duramente alla volontà della Procura di archiviare l’inchiesta. Sostengono come la loro assistita godeva di perfetta salute ma questo non ha evitato di morire per trombosi polidistrettuale dopo la somministrazione del vaccino.

Aggiungendo che nessuna l’aveva informata di tutte le possibili reazioni. Solo dopo il decesso è stata inserita una postilla che parla di coaguli di sangue come possibili, seppur rari, effetti collaterali della inoculazione del vaccino.

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I legali fanno anche riferimento ad una situazione molto simile accaduta ad un altra ragazza. Il loro lavoro è dato dal fatto che non vogliano ci siano altre situazioni tragiche come quella di Z.G.. Dicono che: “E’ di pochi giorni fa la notizia di un’altra ragazza, l’ennesima, che ha avuto una reazione analoga a quella di Zelia dopo essersi sottoposta al vaccino AstraZeneca, che versa ora in condizioni disperate. Sostenendo che la scienza deve lavorare per dimostrare che il vaccino non sia un problema sia nel presente ma anche per il futuro.

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