Disse “il Covid è una scusa degli italiani per non lavorare”, ora è al verde

Il presentatore inglese che minimizzò il Covid e offese l’Italia versa adesso in condizioni finanziarie precarie e chiede aiuto.

Covid - Christian Jessen (Getty Images)
Covid – Christian Jessen (Getty Images)

Erano le prime settimane dell’emergenza Covid-19 dello scorso anno. La tragedia della pandemia cominciò a prendere forma negli ospedali affollati, nelle vittime che superarono le migliaia in un giorno e nei severissimi lockdown che tutti i cittadini erano tenuti a rispettare per il bene comune.

Christian Jessen non seppe fare altre che pronunciare parole sferzanti e fuori luogo, che partivano dagli stereotipi per arrivare all’offesa gratuita. Gli italiani avrebbero sfruttato la pandemia per assecondare la propria innata pigrizia e per non lavorare, “come scusa per fare la siesta”.

Adesso, il comico e presentatore televisivo britannico, per giunta anche medico, versa in gravi difficoltà finanziarie. E chiede aiuto per racimolare fondi utili a pagare una salata multa, proprio per offese diffamatorie. Ecco cosa è successo.

Christian Jessen non ha imparato nulla dal Covid e dallo scontro con l’Italia

La celebrità inglese, adesso in declino, è adesso nei guai per un Tweet poco lusinghiero e contenente accuse false, rivolto alla prima ministra nord-irlandese uscente, Arlene Foster. Nulla di troppo elegante e ricercato, come sempre: accusava la massima istituzione dell’Ulster di intrattenere una relazione extra-coniugale.

La signora Foster l’ha denunciato e portato in tribunale, vincendo una causa da 125mila sterline per procurato grave turbamento, imbarazzo e umiliazione.

Visto che la cifra da pagare è abbastanza ingente, Jessen si è risolto ad usare Twitter in modo più costruttivo. Tramite la pagina GoFundMe, ha intenzione di raccogliere donazioni per pagare la multa. Ed è determinato a ricorrere comunque in appello.

Il presentatore di Embarassing Bodies ha dichiarato di soffrire di problemi di salute a livello psicofisico, e di non aver ricevuto i documenti legali poiché si trovava in cura a casa dei genitori. Insomma, ridotto sul lastrico, promette di dare battaglia.

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Da parte nostra, non possiamo che osservare che chi affermò “il Covid è una scusa degli italiani per non lavorare”, continua a perseverare, diabolicamente.

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