Chernobyl, ci risiamo: riparte la fissione nucleare, c’é da preoccuparsi?

Il reattore nucleare di Chernobyl ha messo in allarme gli scienziati ucraini. Le reazioni di fissione nucleare sono davvero preoccupanti?

Chernobyl (Getty Images)
Chernobyl (Getty Images)

Con macabra puntualità, a non troppa distanza dal 35esimo anniversario del disastro, la centrale nucleare Chernobyl è tornata a far parlare di sé.

Rinnovate attività di fissione nucleare stanno infatti avvenendo all’interno del nucleo del reattore quattro, quello interessato dall’esplosione del 1986.

Diventare prede della psicosi è quasi inevitabile quando si tratta della più terribile catastrofe della Guerra Fredda, che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo. Cerchiamo di capire cosa stanno dicendo gli scienziati e gli esperti

Allarme Chernobyl?

Le masse di uranio scaturite dalla fusione del nocciolo del reattore quattro, entrate forse in contatto con l’acqua piovana, starebbero rilasciando neutroni ad un tasso preoccupante. L’acqua comporta un rallentamento dei neuroni e moltiplica le possibilità che questi si scontrino con le barre di uranio disciolte e solidificate.

Tali scontri, a sua volta, generano esponenzialmente altri neutroni, innescando la fissione del nucleo dell’uranio ed una momentanea riattivazione del reattore.

Il fenomeno avrebbe una portata tale da lasciar presupporre che possa essere segnale inequivocabile dell’innesco di una nuova reazione di fissione nucleare. Esperti locali e internazionali si interrogano sull’eventualità che il fenomeno possa esaurirsi in autonomia, fisiologicamente oppure se si renderà necessario un qualche tipo di intervento esterno.

Il timore principale è che la reazione nucleare potrebbe far crollare alcune sezioni pericolanti dell’edificio, rilasciando polvere radioattiva ed energia nucleare in modo incontrollato. Un drammatico incidente, pericolosamente simile al passato, è ciò che si vuole scongiurare ad ogni costo.

In caso di intervento, si pensa ad un robot in grado di resistere alle radiazioni intense, che possa inserire all’interno del reattore cilindri di Boro che assorbano i neutroni.

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Dunque, a differenza dei fatti del 1986, oggi avremmo gli strumenti per gestire un peggioramento della situazione. Tuttavia, il livello di guardia del mondo scientifico rimane elevato. Il cuore nucleare di Chernobyl è ancora pulsante, e non si tratta solo di una suggestione.

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