Un insetto a cena? Da oggi si può, l’Europa ha dato l’ok

L’Unione Europea ha dato il via libera all’immissione sul mercato culinario di un insetto. Si tratta del Tenebrione mugnaio.

Insetto (AdobeStock)
Insetto (AdobeStock)

C’è sempre una prima volta. La notizia era nell’aria da un po’ di tempo a dir la verità ma ora ha ottenuto i crismi dell’ufficialità. Il comitato sulle piante, animali, cibi e mangimi infatti ha dato il permesso di poter commercializzare per uso culinario un particolare tipo d’insetto. Stiamo parlando della larva seccata del Tenebrione mugnaio.

Questo particolare insetto è un coleottero, noto come tarma da farina. Questa nuova tipologia di cibo dovrà essere utilizzata interamente e seccata come snack o come ingrediente in alcuni prodotti alimentari. La larva del Tenebrione è una specie infestante e può essere usata sia interamente che tritata sotto forma di farina.

Il Tenebrione non è l’unico insetto in arrivo sulle nostre tavole

Il suo utilizzo è molteplice. L’insetto infatti viene coinvolto nella produzione di alimenti proteici o per pasta e biscotti. Fuori dai confini europei come sappiamo il consumo degli insetti come alimenti è frequente. Nell’UE vi sono in tal senso leggi molto stringenti. Vengono infatti condotte delle indagini dall’Efsa per capire se questo tipo di animali possano causare danni all’essere umano.

Un’azienda alimentare ha richiesto all’Unione Europea i permessi per immettere sul mercato il nuovo prodotto e ha ricevuto l’ok. In particolare la richiesta è stata fatta dall’azienda francese: Sas Eap Group di Saint-Orens-de-Gameville. L’insetto verrà utilizzato nella misura del 10% per la produzione di pane e prodotti da forno, ma anche per cereali e cioccolatini.

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Il nuovo alimento ha un elevato contenuto di proteine e grassi. La sua presenza però dovrà essere specificata in etichetta. Può causare reazioni a chi è allergico ai crostacei e agli acari delle polvere. Questo però non sarà l’unico insetto che arriverà sulle nostre tavole. Attualmente infatti vi sono almeno 11 varianti al vaglio dell’UE.

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