Covid: addio al coprifuoco, gli scenari possibili

Pare che il Governo sarebbe intenzionato ad aggiornare la misura del coprifuoco fino alle 22. Con cosa verrà sostituito?

coprifuocoIn molti la ritengono la misura anti-Covid più irrazionale, e per questo impopolare, ancora in vigore. Adesso, con l’avanzare della campagna vaccinale e l’allentamento delle altre restrizioni, anche il coprifuoco alle 22 potrebbe essere messo da parte.

Meglio contenere gli entusiasmi. Pare che sarà quanto meno rivisto, ma addirittura potrebbe presto saltare completamente. Palazzo Chigi, sollecitato da alcuni partiti di maggioranza (su tutti FI e Lega) e sentiti gli esperti, parlano di uno slittamento di una o due ore. Nel brevissimo periodo.

Bisognerà, tuttavia, monitorare la situazione epidemiologica almeno per un’altra settimana.

Salta il coprifuoco? Non è comunque liberi tutti

«Credo che tra fine maggio e inizio giugno il coprifuoco andrà tolto», ha dichiarato fiducioso il sottosegretario Giorgio Mulè al programma Agorà.

La norma che disciplina il coprifuoco, confermata dall’ultimo decreto del governo Draghi, continua tutt’ora a vietare la circolazione notturna dalle 22 alle 5 del mattino, tranne che per motivi di estrema necessità.

La politica si sta accordando per una rapida revisione della norma, già a partire dal 22 maggio se non addirittura dal 15, data nella quale, con il pass verde, saranno riammessi i turisti stranieri nel nostro paese.

In base ai progressi della campagna vaccinale, dell’andamento della curva epidemiologica e della saturazione delle terapie intensive, anche gli esperti aprono alla possibilità che l’impopolare normativa venga rivista. Tra questi Roberto Cauda, direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale Gemelli di Roma.

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Il venir meno del coprifuoco, oltre a restituire una più serena normalità alla cittadinanza, sarebbe particolarmente gradito anche ai ristoratori. Anche due ore in più, significano più ampi margini di guadagno e un sostegno importante per le loro imprese.

Tutto questo potrà avvenire soltanto se la situazione epidemiologica persiste nella sua discesa, non lo si ripeterà mai abbastanza. Ma per ora, pare che l’addio alle “serate” brevi sia davvero a portata di mano.

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