Il gesto provocatorio di un consigliere comunale scatena le polemiche

Un consigliere comunale di Senigallia non si è unito alle celebrazioni per la festa della Liberazione. Il suo gesto ha scatenato le polemiche.

Polemiche - Liberazione (Google Immagini)
Polemiche – Liberazione (Google Immagini)

Il 25 Aprile, anniversario della liberazione dal nazifascismo, non ha mai cessato di essere un’occasione “divisiva” per destra e sinistra.

Se la storia della Resistenza in Italia è da anni oggetto di un dibattito storiografico serrato, celebrare rispettosamente la memoria di fatti così rilevanti per il percorso che ci ha portato oggi a godere della libertà e della democrazia dovrebbe davvero essere la premessa per la nostra convivenza civile.

Eppure, non sempre questo avviene. O almeno non è avvenuto a Senigallia, per il gesto provocatorio e offensivo per le nostre istituzioni di un consigliere comunale di Fratelli d’Italia.

Le polemiche (una volta tanto giustificate)

il Sindaco di Senigallia Massimo Olivetti aveva invitato la cittadinanza a partecipare alle celebrazioni della Liberazione facendo sventolare il tricolore italiano dai balconi e dalle finestre della propria abitazione. Questo anche per associare la Resistenza alla “resilienza” nel contrasto alla pandemia Covid-19.

Le adesioni sono state entusiastiche, come avviene di solito ogni anno. Stavolta, con una significativa eccezione. Si tratta di Massimo Montesi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che ha sì ha esposto la bandiera dal balcone di casa propria, ma in modo apertamente provocatorio.

Il vessillo repubblicano è stato arrotolato su di un’asta e malamente avvolto da un drappo nero, come a voler indicare nella sconfitta del fascismo una ricorrenza luttuosa.

Il gesto ha scatenato le polemiche del Partito Democratico, che ha chiesto le dimissioni del consigliere, che dovrebbe rappresentare i valori della Costituzione anti-fascista piuttosto che vilipenderla. Ma non solo: anche numerose associazioni sul territorio hanno mostrato la loro avversione per la provocazione inopportuna.

Ora ci si aspetta, e si auspica, che tutte le forze politiche rappresentate nell’emiciclo comunale si dissocino dal gesto in questione, FdI compresa.

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I valori e gli ideali di libertà, indipendenza e uguaglianza non dovrebbero essere oggetto di confronto politico e partitico. La memoria democratica del nostro paese non dovrebbe essere oggetto di simili atti di scherno.

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