Da dove nasce l’epiteto cornuto? Una storia dalle origini mitiche

L’aggettivo cornuto viene utilizzato spesso sotto forma di epiteto. Andiamo a vedere però da dove nasce questo suo bizzarro utilizzo.

Uomo cornuto (Adobe Stock)
Uomo cornuto (Adobe Stock)

Molto spesso incappiamo in parole di cui non conosciamo l’origine. La vulgata popolare ci spinge a dirle in determinati contesti. Ad esempio, il termine cornuto è uno di questi. Oggi lo si usa quando si è in presenza di una persona tradita dal proprio partner e, in certi casi, anche per schernirlo.

Alcuni dicono che l’aggettivo cornuto derivi, nel senso di tradimento, dal maschio della capra in quanto la compagna è nota per natura ad avere una certa facilità a cambiare partner.

Un caso strano, però, è che nell’antichità il simbolo delle corna erano viste positivamente, come segno di coraggio e audacia. Gli dei venivano raffigurati spesso con le corna sul capo e vari ornamenti a completare il prezioso copricapo. Stessa cosa anche per i valorosi guerrieri che decoravano il loro elmo di corna di capro. Allora è davvero inspiegabile come questo simbolo sia diventato un termine quasi di scherno ed utilizzato in situazioni non piacevoli.

Cosa dicono gli studiosi sull’etimologia del termine cornuto: spiegazioni e miti

Tanti studiosi si sono incuriositi sull’evoluzione e hanno cercato di capire e collegare questo aggettivo a quello di “avere le corna”. Alcuni hanno fatto risalire la spiegazione ai tempi di Andronico Comneno. La narrazione della storia è di un imperatore che una volta imprigionati chiunque potesse creargli problemi trasformava le mogli in concubine. Appendendo poi, in segno di umiliazione, delle teste di cervo fuori alle loro abitazioni.

L’espressione, però, parte quando i soldati di re Guglielmo II di Normandia arrivando a Salonicco chiesero i motivi di quelle teste appese sui muri dalla città. Così facendo, l’espressione “mettere le corna” arrivò in Sicilia per poi diffondersi su tutto lo stivale.

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Ulteriore spiegazione da parte degli studiosi risale ad un mito. Specificatamente il regno greco e alla nascita del Minotauro. La storia racconta che Minosse, figlio di Zeus ed Europa, fece un altare in onore di Poseidone sul quale avrebbe dovuto sacrificare un toro bianco che gli era stato donato dallo stesso Dio. Purtroppo, però, Minosse restò folgorato dalla grandezza dell’animale, a tal punto che lo preservò portando al sacrificio di un altro toro. Il Dio Poseidone, una volta scoperto l’inganno procedette alla punizione per Minosse. Lo punì facendo innamorare la moglie Pasifae del bovino con cui si accoppiò così da portare alla luce il Minotauro, figura leggendaria metà uomo e metà animale. Da quel momento, i Cretesi una volta saputa la storia, iniziarono a irridere il Re così da farlo diventare il primo cornuto della storia.

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