Covid, il martedì sempre più morti: perché c’è questa triste costante?

In questi mesi si nota un improvviso innalzamento di decessi da covid sempre nello stesso giorno: il martedì. C’è però un motivo preciso.

Covid, ospedale - immagine di repertorio (Getty Images)
Covid, ospedale – immagine di repertorio (Getty Images)

Ogni giorno, quando viene diffuso il bollettino del covid, il dato che più di tutti spaventa è quello relativo ai decessi. Le cifre a livello mondiale sono spaventose e anche in Italia, purtroppo, non sono da meno. Con l’arrivo della terza ondata il nostro Paese si è ritrovato nuovamente ad avere circa 500 morti al giorno.

Il picco di tali dati però si è registrato costantemente nella stessa giornata, ovvero il martedì. Il 16 marzo infatti sono stati accertati 502 decessi, il 23 ne sono stati 551 e infine il 30 marzo 529. Naturalmente c’è una spiegazione logica dietro questi improvvisi rialzi sempre negli stessi giorni.

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C’è un motivo se il covid fa più morti il martedì

Come sappiamo la gestione della sanità è in mano alle regioni. Sono loro, infatti, ad inviare i dati allo stato centrale che poi compila i bollettini. Questo improvviso innalzamento dei morti il martedì potrebbe essere dato dal fatto che alcune regioni comunicano insieme i decessi del lunedì e dell’intero weekend appena trascorso.

Per onestà di cronaca bisogna aggiungere che i dati del 30 sono fallati dalla mancanza di quelli della Sicilia. Visto il casino scaturito dall’inchiesta sulle presunte alterazioni di tamponi in terra sicula non sono stati infatti comunicati i loro dati.

A dimostrazione di ciò la Campania ad esempio, nei 68 morti dichiarati ieri ha specificato che 28 sono avvenuti nelle ultime 48 ore e 36 sono stati registrati in ritardo. Insomma il martedì in Italia è diventato il giorno nero per il covid per un motivo ben specifico. I dati, infatti, sono semplicemente alterati dall’unione di più giorni.

Intanto prosegue la campagna vaccinale, anche se sempre a rilento a causa delle forniture che non arrivano. Per il momento non leggiamo ancora sui dati i benefici di tutto questo, ma è perfettamente normale. Si spera di vedere un netto calo dei morti verso fine aprile, quando la maggior parte della popolazione a rischio dovrebbe essere ormai vaccinata.

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