Madre lascia il figlio a casa di due amici: lo ritrova con il volto tumefatto

Lo aveva affidato alle cure di due amici fidati, ma la sua fiducia è stata ripagata con un figlio in prognosi riservata.

Disabile violentata

 

Era stato lasciato con degli amici, dovevano badare a lui… invece lo hanno solo massacrato di botte, per poi lasciarlo agonizzante e sanguinante sul pavimento.

La tragica storia direttamente dalla provincia di Tivoli, nel comune di Massa di Guidonia, dove un bimbo di soli 5 anni è ora ricoverato d’urgenza all’Ospedale del Policlinico con gravi ferite riportate, in particolare sul volto, tumefatto.

Secondo le testimonianze della madre, rientrata poi a casa e terrorizzata dalla brutta sorpresa trovata, i due si sarebbero ubriacati e avrebbero picchiato suo figlio, per poi scappare dall’appartamento in fretta e furia.

Si indaga ora per capire se effettivamente il corpo del piccolo abbia segni di aggressione e se effettivamente sia stato picchiato prima di essere lasciato esanime e senza soccorsi.

Madre lascia il figlio in sicurezza con due amici a casa: lo ritrova con il volto tumefatto, ora in prognosi riservata

Aumentano le violenze domestiche in casa in questo periodo di emergenza sanitaria. Una storia simile è infatti stata archiviata in questi giorni con la condanna dell'”Omicidio di Cardito” da parte del marocchino Tony Essobti Badre, che uccise il piccolo Giuseppe Dorice.

La vicenda era iniziata dai giochi vivaci dei due bambini, i quali saltando sul letto per divertirsi, disturbavano il sonno del patrigno che reagì con crudeltà e rabbia inaudita: iniziano le botte, i calci ed i pugni e addirittura l’utilizzo di un bastone delle scope sul corpo delle due vittime.

Vengono sferrati in pieno volto, senza pietà alcuna e senza sosta: Giuseppe sviene e poco dopo morirà a causa delle botte, la piccola sorellina ha il volto tumefatto e addirittura, per la ferocia dei fendenti sferragli in volto, il lobo di un orecchio staccato.

Anche la madre dei due, Valentina Pace, è stata condannata a 6 anni di reclusione per la profonda negligenza e noncuranza della sorte del figlio, non essendo stata in grado di difenderlo.

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