Slitta il giuramento, il ritardo M5S posticipa la nascita esecutivo

Erano le ore di Mario Draghi, ma la notizia di queste ore è che slitta il giuramento. Costano ancora un paio di giorni i tentennamenti del Movimento Cinque Stelle

draghi

Il momento di Mario Draghi non è ancora arrivato. Le riserve che hanno sollevato i politici del movimento cinque stelle non si sono ancora sciolte, ed ecco allora che si arriverà alla prossima settimana per avere un nuovo governo.

E’ parsa saggia, soprattutto per una questione di stabilità interna, la decisione goffa di spostare il momento di suffragio digitale. E’ possibile che i vertici del Movimento si siano resi conto di come un  voto popolare non avrebbe dato i frutti desiderati, e dunque sarebbe stata una gatta da pelare ben più gravosa di tante altre.

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Slitta il giuramento, il ritardo M5S posticipa la nascita esecutivo. I tempi si dilatano, le attese crescono

Nonostante il placet di tutte le forze di governo, i tempi per l’esecutivo si dilatano. La tabella di marcia sembrava chiara, e anche piuttosto condivisa. Da quasi tutti. Quella di questa notte, definita dall’editorialista de Il Corriere della Sera Francesco Verderami una puntata di Scherzi a Parte, è stata l’ennesima frenata sulle consuete urgenze. Grillo ha definito Draghi un grillino.

Draghi, dunque deve rinviare il passaggio al Quirinale per sciogliere la riserva nella mani di Sergio Mattarella che era previsto per oggi o domani. Si scivola verso sabato. Sempre in attesa che la sibilla Rousseau faccia conoscere il suo verdetto. Verdetto che adesso è appeso alle parole di Draghi, alle sue dichiarazioni, ai suoi progetti.

È evidente, infatti, che se i grillini si sfilano, bisognerà a ridiscutere tutto. Perché senza il Movimento il peso specifico degli altri contraenti del patto di governo aumenta. E aumentano anche gli appetiti, la voglia di quel posto o di quella poltrona.

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