Nessun invito per challenge: i dubbi sulla morte della bimba di Palermo

Nessuna sfida lanciata alla ragazzina morta per asfissia pochi giorni fa a Palermo. Le indagini non si fermano.

Bimba Palermo
Bimba Palermo

Il cellulare della piccola di 10 anni, morta per asfissia a Palermo mentre provava a riprendersi mentre con una cintura al collo si soffocava, è sotto sequestro ed al vaglio degli inquirenti, alla ricerca di elementi che possano in qualche modo fare luce sui motivi che hanno potuto portare la piccola a compiere un gesto simile. Le indagini al momento non sembrano confermare le iniziali ipotesi avanzate anche dalla Procura ordinaria e da quella per i minorenni.

Secondo le indagini condotte sul cellulare della bambina, che aveva ben tre profili Facebook ed uno Tik Tok, non ci sarebbero tracce di coinvolgimento in sfide o prove di resistenza. Allo stesso tempo non c’è traccia del video che la bambina avrebbe dovuto girare soffocandosi. Questo potrebbe dire ad esempio che la piccola non abbia fatto in tempo a premere il tasto di avvio del video, o che magari non sia riuscita a gestire la cosa fin dall’inizio. A questo punto potrebbe cadere la possibilità dell’istigazione al suicidio.

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Nessun invito per challenge: le indagini intanto proseguono

Anche le varie chat dei profili social della piccola sono stati controllati e passati al vaglio dalle forze dell’ordine, che però, nemmeno li hanno trovato tracce di coinvolgimenti in qualche tipo di sfida mortale. A questo punto, sempre che determinati indizi non saltino fuori in futuro, non è possibile considerare l’ipotesi dell’istigazione al suicidio, e quindi considerare altre piste, per dare una spiegazione alla morte della piccola.

Tutte le ipotesi sono quindi al vaglio degli inquirenti, che in mancanza di prove tangibili non possono concentrarsi sul mondo social per provare a spiegare la tragica morte della bimba palermitana.

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