Draghi il salvatore, l’Europa accoglie con positività il cambio

Si è temuto per lunghi mesi che questa crisi di governo fosse una figuraccia per tutto il paese, i primi numeri dicono il contrario: l’Europa accoglie con positività il cambio 

Siamo stati spesso noi stessi a crocifiggerci per quanto riguarda la considerazione che l’Europa ha avuto di questa crisi. Ed ecco allora che la stampa internazionale all’unanimità affronta il tema Mario Draghi, l’uomo che nel 2012 salvò l’euro e l’Italia. Oggi l’ex numero uno della Bce dovrà gestire i tanti soldi del Paese.

Nonostante effettivamente la crisi non sia stato uno spot edificante per il paese, tutto sommato in Europa non è arrivata la narrazione di un disastro. Il Wall Street Journal scrive così, la situazione è “lungi dall’essere chiara”, però aggiunge, “Draghi si presenta al tavolo come uno degli uomini di più alto profilo internazionale in Italia e un accanito difensore dell’Unione”. Passaggio di cui ha certo bisogno l’Italia degli europeisti eletti con una campagna elettorale populista sovranista. Dagli States non cambia molto, ed ecco che il New York Times titola così “L’Italia si rivolge a Mario Draghi, per la gioia degli europeisti”, scrive il più importante tabloid americano, “una svolta notevole” dopo i complicati negoziati per risolvere la crisi politica.

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Draghi il salvatore, l’Europa accoglie con positività il cambio. Spread in calo, volano le borse

Tutto sommato i mercati europei non si sono stracciati le vesti per la chiamata di Segio Mattarella. Potrebbe rappresentare un unicum il crollo dello spread dopo una crisi di governo, ma l’effetto Draghi è stato proprio questo. Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si assesta ai minimi degli ultimi anni: è infatti in calo a quota 160 punti, dopo essere sceso in precedenza a 105 punti, dai 113 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale cala allo 0,582 per cento.

Mai così bene le Borse italiane. Milano vola e Piazza Affari, registra un rialzo del 2,5 per cento, è la migliore piazza finanziaria d’Europa e il Ftse Mib sale del 2,55 per cento con l’evidenza delle banche: in testa Intesa (+6 per cento), Unicredit (+5,9 per cento), Poste Italiane (+4,2 per cento). Più che triplicati Francoforte, Londra e Parigi.

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