Prima li accoltella, poi gli getta 50 oggetti addosso: erano sua moglie e suo figlio

L’uomo ha ucciso moglie e figlio piccolo, infierito sui loro corpi e successivamente ha posto fine alla sua vita, suicidandosi.

Li ha accoltellati più volte, senza pietà, senza misericordia alcuna… poi ha deciso di farla finita, forse per il fardello troppo grande da sopportare dopo un omicidio cosi brutale, di coloro che probabilmente lo amavano.

La triste storia viene da Carmagnola, in provincia di Torino, dove l’omicida Alexandro Riccio ha ucciso lo scorso 29 Gennaio con quindici coltellate alla schiena la moglie Teodora Casasanta, psicologa, mentre era a letto.

Si è poi avventato sul figlioletto L., innocente, ancora con una vita davanti, di solo 5 anni, colpito a morte con altre otto coltellate e il cui corpo è stato spostato poi nel corridoio, dove successivamente è stato ritrovato. Aveva la gola tagliata con lo stesso coltello con il quale poi l’uomo ha tentato di tagliarsi le vene.

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Li uccide brutalmente, poi si suicida: erano sua moglie e suo figlio, non ha avuto nessuna pietà

Non soddisfatto dell’opera, Riccio ha anche infierito sul corpo della moglie., lanciandogli addosso una quantità spropositata di oggetti, circa 50, presenti nella stanza: lampade, cornici e addirittura il televisore.

Successivamente al folle gesto, ha tentato di farla finita: ha ingerito candeggina, si è tagliato le vene e si è infine gettato dal balcone… sopravvivendo.Trasportato immediatamente in ospedale ha lo sterno fratturato. È piantonato costantemente e tenuto sotto osservazione dalle forze dell’ordine.

Il movente è di quelli che costantemente crea situazioni difficili: lei aveva intenzione di lasciare lui, ma lui non accettava la sua decisione. Sul luogo del delitto una lettera con un messaggio: “Vi porto via con me!”.

L’allarma dato dai vicini che hanno sentito le urla provenire dall’abitazione, le urla strazianti di Teodora che cercava di difendersi, invano, dalla furia assassina di quell’uomo che avrebbe dovuto difenderla da ogni male, non farle del male.

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