Operatrici croce rossa no vax: cacciate dalle ambulanze

Ancora un caso di operatori sanitari restii al vaccino, stavolta la cacciata dal luogo di lavoro è stata imminente.

Vaccino si, vaccino no, questo il dubbio che attanaglia moltissimi italiani. Molti non vorrebbero vaccinarsi per una questione di principio, perchè disturbati dall’idea dell’obbligo, molti altri per questioni quasi ideologiche, perchè non convinti della necessità del vaccino, in quanto poco convinti anche della reale devastante mortalità del virus che il vaccino combatte, quindi di conseguenza, questi ultimi, trovano inutile il vaccino. Altri ancora, pur non essendo negazionisti, semplicemente non si fidano della troppa velocità con il vaccino è stato messo in commercio, e quindi, di fatto, dubitano riguardo il suo contenuto.

Il problema, rispetto all’indecisione di fondo, nasce nel momento in cui le persone interessate, lavorano, o in ogni caso prestano servizio presso strutture sanitarie. In questo caso è chiaro che il paradosso non può esistere. Se si viene a contatto con persone che potrebbero contrarre il virus, è giusto essere vaccinati. Ovviamente vale anche il caso contrario, vaccinarsi per proteggersi da eventuali pazienti positivi al virus.

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Operatrici croce rossa no vax: era già successo in Italia

Succede quindi che a Belluno, due operatrici sanitarie, che prestavano servizio in ambulanza siano state allontanate dalla stessa azienda fornitrice del servizio, in quanto restie a vaccinarsi. Ovviamente in seguito alla decisione dell’azienda sono nate alcune polemiche. C’è da dire però, che le due non sono state allontanate dall’azienda, ma soltanto dalle ambulanze, e quindi potranno svolgere una diversa mansione, lontani dai pazienti.

In Europa, più precisamente in Germania, in un ospedale, sette infermieri si sono licenziati perchè non propensi a vaccinarsi. Sempre in Italia, un caso simile ha visto protagonista una donna, che non riteneva giusto essere obbligata al vaccino.

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