Il Mostro di Milano, chi è l’artecifice del Delitto della Cattolica?

Chi è il Mostro di Milano, la mano armata che ha tolto la vita a 7 donne negli anni Settanta? Ecco tutto quello che sappiamo.

mostro milano

Sette donne uccise a coltellate a Milano, in un arco di tempo che va dagli anni Sessanta agli anni Settanta, stesso modus operandi: chi è la mano armata dietro agli atroci deliitti?

Oggi a Domenica Live si torna a parlare del caso, grazie alla testimonianza dell’attrice Agostina Belli, figlia di una delle vittime di quello che è passato alla cronaca come il Mostro di Milano.

Il criminologo di Varese, Franco Posa sta collegando tra di loro diversi omicidi commessi tra il 960 e il 1975 a Milano: dal celebre delitto della Cattolica a altri sei cupi omicidi, chi è il killer?

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Mostro di Milano, chi c’è dietro l’omicidio della Cattolica?

Assassino
Assassino (Facebook)

Tra gli omicidi attribuiti al Mostro di Milano il più famoso è il delitto della Cattolica, l’omicidio della 25 enne Simonetta Ferrero, assassinata nei bagni dell’Università Cattolica.

La giovane è stata uccisa sabato 24 luglio 1971 ma verrà ritrovata solo il 26 dello stesso mese da un seminarista, Maro Toso, di 23 anni. Gli inquirenti esclusero subito la rapina come movente del delitto, rinvenendo gli oggetti personali della vittima, una successiva autopsia eliminò anche l’ipotesi di violenza sessuale.

Ad uccidere la giovane universitaria 42 coltellate, ma non fu l’unica a morire in simile circostanze in quegli anni. Il primo delitto viene fatto risalire al 1963, la vittima Olimpia Drusi aveva 44 anni quando fu trovata accoltellata nella sua auto. Anche in questo caso nessuna traccia di violenza o indizi che potessero far pensare a una rapina.

Medesimo destino per Elisa Casarotto (29 anni, 1964) e Tiziana Moscadelli (20 anni, 1976), la prima trovata accoltellata nel bosco, la seconda uccisa con un coltello e un cacciavite. Nel 1970 venne trovata morta Adele Margherita Dossena (madre dell’attrice Agostina Belli), la cui famiglia rimase sempre convinta che la donna conoscesse l’identità del suo assassino.

Nel 1971 venne ritrovata Salvina Rota, seviziata con una lima e strangolata. L’ultimo caso che viene oggi attribuito al Mostro, quello di Valentina Masner, una stilista di 25 anni trovata morta nella sua abitazione, uccisa sempre accoltellate. Gli omicidi si fermarono fino al ritrovamento di Lidia Macchi, una 21enne trovata morta accoltellata.

Chi è l’assassino?

Sette delitti, stesso modus operanti, sette omicidi rimasti irrisolti, l’ipotesi di Franco Posa è che Milano abbia conosciuto il suo secondo mostro, il primo fu infatti Antonio Boggia , assassino in attività dal 189 al 1959 a cui vengono attribuite 4 vittime certe.

“L’ipotesi è partita dal caso della Cattolica, di Simonetta Ferrero – ha raccontato il criminologo – poi io e i miei collaboratori abbiamo cercato quali altri casi con arma bianca fossero stati documentati più o meno in quegli anni.”

Lo scrittore e giornalista Fabrizio Carcano ha invece fatto salire il numero di vittime a 11, ma cosa hanno in comune gli omicidi? I sette delitti presi in considerazione da Posa sono stati commessi in un area geografica ben limitata, tutti con l’utilizzo di un’arma bianca e con vittime donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni.

Per Carcano ci sono altri dettagli che accomunano i vari delitti, come la presenza di elementi di istituti religiosi, il collegamento con una ferrovia e il numero di coltellate sempre una trentina, a volte anche di più, inferte nella zona addominale e toracica.”

Insomma, pare proprio che Milano abbia visto il suo secondo mostro, la cui identità resta ad oggi un vero mistero.

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