Covid: “sta arrivando un picco di contagi” e si sceglierà chi salvare

Spaventa la bozza del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute in vista di una violenta terza ondata di Covid.

conte e speranza

L’Italia si prepara ad una terza ondata di contagi covid che potrebbe essere violenta. E lo fa con la consapevolezza che il sistema sanitario potrebbe non essere sufficiente a reggere l’urto. E a quel punto i medici – dice una bozza del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute – potranno rivedere la loro etica e scegliere chi salvare in base alle possibilità di sopravvivenza del paziente. Inquietante per un Paese che si definisce di primissimo piano.

L’Italia prova dunque ad attrezzarsi per il futuro: dopo le polemiche per il rinnovo del piano pandemico dal 2006, si sta studiando un nuovo piano per il periodo 2021-2023. E c’è già una bozza, elaborata dal dipartimento Prevenzione del ministero della Salute che indica una serie di misure per fronteggiare altre possibili pandemie come quella di coronavirus. Tra queste, c’è quella che prevede, in caso di risorse insufficienti, di dover scegliere chi curare, privilegiando i pazienti che possono trarre maggiori benefici dalla terapie.

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Covid, Conte: “sta arrivando un picco di contagi”

«Sta arrivando un’impennata» dei contagi. Lo ha detto in un’intervista al Tg3 il premier Giuseppe Conte. Secondo il premier i numeri del virus dicono che una nuova ondata «dopo Gran Bretagna, Irlanda, Germania sta arrivando anche da noi: non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici». Dal 16 gennaio chissà quale nuovo Dpcm a questo punto verrà redatto.

La zona bianca «è una speranza, perché quel che vediamo adesso sono segnali negativi con tendenza al peggioramento. Durante le feste, nonostante la zona rossa, sono stati fatti un pò troppi incontri, e temo non dico una terza ondata ma una terza onda di risalita. Forse sarebbe meglio definire subito una stretta piuttosto che aspettare che le maglie si allarghino e ci sia un ulteriore incremento dei contagi». Lo ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco a Un Giorno da Pecora.

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