Speranza teme la variante inglese del Covid, l’Italia rimane con la guardia alta

Il Ministro Speranza non può accettare che il Paese abbassi la guardia, la variante inglese del Covid è al centro delle preoccupazioni del dicastero della sanità.

Roberto Speranza
Roberto Speranza assembramenti (Facebook)

Nell’intervista di ieri a Che Tempo Che Fa Roberto Speranza ha fatto il punto della situazione sullo stato dell’arte rispetto all’epidemia, tanto più dopo queste feste di Natale. «C’è una fase di recrudescenza del virus in tutti i paesi Ue ma nei giorni precedenti al Natale c’è stata una fase di rilassamento anche se durante le feste abbiamo assunto misure robuste», ha spiegato il ministro.

Poi il rappresentante di LeU ha parlato dei vaccini, i sottolineando che non sarà necessario per ora l’obbligo vaccinale. “«Valuteremo i numeri nei prossimi giorni ma dalle vaccinazioni c’è una risposta strardinaria e penso che arriveremo a risultati altissimi senza imporre obbligatorietà del vaccino. Da primavera inoltrata con i vaccini potremo andare a regime per avere grandi numeri in estate: abbiamo dimostrato di essere pronti nella prima fase vaccinale, saremo pronti anche nella seconda fase».

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Speranza teme la variante inglese del Covid, l’Italia rimane con la guardia alta. Ancora crisi nella maggioranza

Per evitare di imbattersi in nuovi problemi, il Ministro ha spiegato quanto importante sia continuare con misure restrittive. Speranza ha spiegato quanto sia pericolosa la presenza nel continente europeo della cosiddetta “Variante Inglese”.

«Le misure restrittive funzionano – ha spiegato il ministro – e con molta probabilità resterà il divieto di spostamento tra regioni.

Con l’ultima ordinanza abbiamo già stretto i parametri e domani incontreremo le regioni e mercoledi sarò in Parlamento e tra giovedi e venerdi ci prepariamo a un ulteriore dpcm: saranno confermate le norme vigenti con nuove restrizioni.C’è inoltre la variante inglese e quindi mantenere alta l’asticella di attenzione è fondamentale».

Non più pericolosa, ma almeno preoccupante uguale è invece il rischio della crisi di governo. Internamente alla maggioranza non si riesce ancora a trovare una quadra, sebbene sembrerebbe che il nuovo Recovery sia più aperturista verso le richieste di Italia Viva. Era da lì che erano state sollevate questioni di merito.

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