Francia e Ungheria giocano in difesa: in Europa si lavora contro la terza ondata

Lockdonw e altri sistemi organizzzativi: l’Europa continua ad affrontare il covid, Francia e Ungheria giocano in difesa. 

L’Ungheria ha esteso il lockdown parziale, introdotto per frenare la diffusione del coronavirus, fino al prossimo primo febbraio. Lo ha annunciato oggi il primo ministro magiaro Viktor Orban. Le misure – che includono il coprifuoco tra le 20:00 e le 5:00, il divieto di raduni, l’uso obbligatorio di mascherine in pubblico e lezioni online per scuole superiori e università – sono state introdotte nell’ambito dello stato di emergenza nazionale in vigore dall’11 novembre scorso. “La task force operativa” creata dal governo “ha deciso di estendere le restrizioni attualmente in vigore fino al primo febbraio”, ha detto Orban durante un’intervista ai media pubblici di Budapest. “Finché non ci saranno vaccini a sufficienza, ci atterremo alle restrizioni che abbiamo”, ha detto il leader ungherese. Il primo ministro ha aggiunto che le scuole primarie e gli asili potranno rimanere aperti.

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Francia e Ungheria giocano in difesa: in Europa si lavora contro la terza ondata. Macron chiude nonostante i numeri non allarmanti

Francia ed Ungheria giocano in difesa, dunque. Nonostante numeri di contagi più bassi rispetto ad altri Paesi europei, resta alta l’allerta coronavirus in Francia dove il governo ha deciso di prolungare le restrizioni attualmente in vigore per gli esercizi commerciali. Lo ha annunciato nel corso della conferenza stampa del pomeriggio il primo ministro, Jean Castex. Il titolare del dicastero ha spiegato che resteranno chiusi e non riapriranno dal 20 gennaio, come era stato invece ipotizzato dal presidente Emmanuel Macron, bar, ristoranti, cinema, musei e palestre. Non riapriranno neppure gli impianti di risalita. Per bar e ristoranti, chiusi da ottobre, “la prospettiva di una riapertura è rinviata almeno a metà febbraio”, ha aggiunto. E rimangono chiusi anche i confini con la Gran Bretagna a causa del rischio legato alla variante inglese, dopo che oggi sono stati individuati due cluster, uno nell’Ile-de-France e l’altro in Bretagna: “Le frontiere con la Gran Bretagna resteranno chiuse fino a nuovo ordine”, ha detto Castex. Mentre il ministro della Salute, Olivier Véran, ha spiegato che “tutte le persone che arrivano dalla Gran Bretagna e dal Sudafrica dovranno presentare al loro arrivo in Francia la prova di un test molecolare negativo effettuato meno di 72 ore prima della partenza”.

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