Zaia sulla scuola ha deciso, mentre l’Italia attende il Veneto è indipendente

Il Veneto ha deciso, autonomamente. Se è vero che l’Italia non è uno stato federale, è altresì vero che Luca Zaia gestisce la sua regione in maniera ampiamente autonoma. A ragione, visti i recenti esiti elettorali.

Dunque sarà scuola chiusa. Lo ha deciso il presidente Zaia, che ha così chiuso il dibattito sul tema. Le scuole superiori in Veneto resteranno chiuse fino al 31 gennaio. Lo ha annunciato il governatore Luca Zaia facendo riferimento ad un’ordinanza valida fino alla fine del mese, vista l’emergenza coronavirus. “La regione può intervenire, non è una contrapposizione con il governo. Noi tutti vorremmo le scuole aperte, ma in questo momento non mi sembra prudente”, dice Zaia. “Non è un problema politico”, dice il governatore. “La situazione sta degenerando e bisogna rispondere con misure ad hoc. Non faccio certo un’ordinanza per fare un dispetto alla ministra Azzolina”.

Effettivamente il provvedimento di Zaia ricalca un po’ le richieste pervenute negli scorsi giorni anche dal Governatore Stefano Bonaccini. Il presidente della conferenza delle regioni, da tempo aveva chiesto che potessero essere ridiscusse date e modalità della riapertura.

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Zaia sulla scuola ha deciso, mentre l’Italia attende il Veneto è indipendente. Attesa per le altre regioni

Regioni e governo si confrontano sull’adozione di nuove misure, che potrebbero portare all’introduzione di una zona arancione in Italia nel weekend. “Da tutti i colleghi presidenti di Regione è venuto un sì unanime a nuove misure per evitare una terza ondata”, dice Zaia. “Dal governo abbiamo appreso che c’è la volontà di modificare alcuni parametri e abbiamo visto la preoccupazione per la terza ondata”, spiega

“Io sostengo, e i colleghi hanno convenuto – dice ancora – che se la scelta è scientifica non c’è nulla da dire, ma io ho aggiunto che lo si faccia in maniera incontrovertibile, e non ci sia poi il ‘Pierino’ di turno che ti dice che dovresti fare questo o quello”.

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