Uccisa la notte di Natale: “una lettera, mi diceva chi l’avrebbe ammazzata”

Avrebbe avvisato un’amica del pericolo imminente, ma non è riuscita a farlo in tempo prima che avvenisse il peggio.

La rapina finita male è la strada che gli inquirenti stanno al momento intraprendendo per ciò che è stato dichiarato dai familiari, ma in realtà la pista effettiva è un’altra.

Rosina Cassetti, 78 anni, è stata trovata morta nella sua casa a Montecassiano, in provincia di Macerata. Il caso è avvolto nel mistero.

“Voleva scrivermi una lettera, ‘così se mi ammazzano’ almeno lo saprai”. Queste le dichiarazioni di un’amica di Rosina, che non ha mai ricevuto quella lettera, probabilmente la vittima è stata uccisa prima!

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Uccisa la notte di Natale: misterioso il caso di Montecassiano, aveva mandato una lettera

Ciò che ha fatto scattare gli inquirenti, però sono le dichiarazioni di alcuni vicini di casa di Rosina, i quali raccontano ciò che la donna subiva ogni giorno dalla sua famiglia:

“Le davano 10 euro al giorno, poteva telefonare ma non poteva ricevere chiamate, le avevano tolto l’uso del giardino le chiavi dell’auto. Era sempre da sola, viveva tra la cucina e il soggiorno di casa”.

Indagata al momento la figlia di Rosina, Arianna Orazi, la quale era presente durante la possibile rapina in casa insieme ad Enrico Orazi, marito della vittima ed al nipote Enea.

Strana la testimonianza secondo cui la figlia fosse stata aggredita dal ladro, mentre il nipote era nella sua camera e il marito era stato legato per non intervenire. Da allora il corpo della donna era stato ritrovato senza vita.

Smentita anche l’ipotesi, dopo una prima analisi sul corpo, che Rosina sia morta per un malore: la tesi più probabile è che sia morta asfissiata.

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