Il ginecologo amato da tutte non è stato ucciso: svelato il mistero di Milano

Confermata l’ipotesi suicidio che chiude definitivamente il caso del dottor Ansaldi, trovato senza vita vicino la Stazione Centrale a Milano.

Stefano Ansaldi

 

Il dottor Stefano Ansaldi si è suicidato. Chiusa nel peggiore dei modi la vicenda che questa settimana aveva tenuto tutti con una serie di dubbi irrisolti.

Era stato trovato sotto un ponte a Milano, privo di vita, riverso in una pozza di sangue, il sangue che lui stesso aveva fatto sgorgare recidendosi la giugulare. Nessuna rapina, nessun assassino, come si era ipotizzato.

Gli indizi che portavano a questa conclusione erano molti, a partire dai guanti di lattice indossati dalla vittima al momento della morte, come se non volesse far rilevare le sue impronte, far sapere che era stato lui stesso a commettere il gesto.

Svolta sul caso Ansaldi: confermata la tragica ipotesi dall’autopsia, si è suicidato

Un altro particolare che ha fatto scattare dei dubbi agli inquirenti era legato al biglietto acquistato da Ansaldi, un biglietto di sola andata. Inizialmente si era pensato ad una visita alla sorella, la quale abita proprio a Milano, ma successivamente le perplessità sono state molte.

Ansaldi aveva infatti comunicato alla famiglia che avrebbe fatto ritorno a Benevento in giornata, ma le opzioni per il ritorno erano solo due: un Frecciarossa alle 18.10 oppure un Intercity alle 21.10.

Eppure dalle telecamere nelle quali il medico era stato avvistato, alle ore 18 ancora nessuna foga nel voler tornare, dunque l’unica opzione rimasta era il lunghissimo viaggio di 11 ore in Intercity, forse un po’ troppo per un 65enne.

Eppure Ansaldi era totalmente lucido in tutto ciò che ha fatto, a dimostrazione di questa teoria il documento ritrovato nella sua tasca, come se volesse indurre chi lo avesse ritrovato a far comprendere chi era.

Infine l’ultimo tassello: la finta rapina dei due ragazzi di colore. Beh, questi avevano effettivamente rapinato un uomo, ma non era Ansaldi! Il 72enne Anacleto Giriolo era infatti stato rapinato a poco più di 400 metri dal luogo della morte del dottore.

La conclusione della storia è triste e deprimente. C’è chi parla di suoi presunti debiti milionari, chi dice che avesse perso il senno. La verità però, come delineato da varie persone che lo conoscevano, era che fosse un uomo amato dagli altri. Un uomo che forse, con questo gesto, ha compiuto l’ultimo, folle, disperato grido di aiuto.

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