Zaki non ce la fa più: disperato il colloquio alla visita della madre in carcere

Zaki è detenuto da mesi nel carcere di Tora, in Egitto e ormai non ce la fa più. Ha comunicato la sua disperazione anche alla madre.

“Sono esausto fisicamente e mentalmente, non posso continuare a stare qui ancora a lungo e mi deprimo ogni volta che c’è un momento importante nell’anno accademico, mentre io sono qui invece di essere con i miei amici a Bologna”.

Queste le parole di Patrick Zaki alla madre, che è andata a visitarlo nel carcere di Toro dove è detenuto oramai da mesi.

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Disperata la madre, non meno la famiglia dello studente egiziano dell’Università di Bologna:

“Durante la visita lui non era in sè del tutto, ma diverso da ogni altra volta e ci ha letteralmente spezzato il cuore. Le sue parole ci hanno lasciato in lacrime, incapaci di aiutare nostro figlio in questa straziante situazione. Inoltre siamo rimasti scioccati dal vedere che era depresso al punto che ha detto che raramente esce dalla sua cella, perché non riesce a capire perché si trova lì e non vuole affrontare il fatto di dover uscire per camminare per pochi metri fuori solo per essere rinchiuso di nuovo in una cella di pochi metri”.

“Nostro figlio è un innocente e brillante ricercatore e dovrebbe essere celebrato, non chiuso in cella. Dieci mesi fa stava frequentando il suo master e facendo piani, adesso il suo futuro è completamente vago. Non sappiamo quando potrà continuare a studiare, o lavorare, o tornare alla sua ricca vita sociale. Chiediamo che Patrick venga rilasciato subito, rivogliamo nostro figlio e la nostra vita”.

Questo l’appello disperato della famiglia. In settimana anche il Parlamento Europeo si era espresso a favore della risoluzione del caso Zaki tra Italia ed Egitto.

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