I dati ISTAT riguardanti le imprese non sono per nulla positivi

Sono state intervistate oltre un milione di imprese tra ottobre e novembre con riferimento al periodo giugno-ottobre.

Secondo i nuovi dati ISTAT le imprese italiane al momento chiuse sono 73.000 e di queste 17.000 non riapriranno più!

Il 68,9% delle imprese è in piena attività nonostante l’emergenza sanitaria da Covid, il 23,9% è parzialmente aperta, svolgendo la propria attività in condizioni limitate in termini di spazi, orari e accesso della clientela, mentre il 7,2% è chiusa.

Il maggior numero di imprese che non riaprirà nel prossimo anno si trova nel Mezzogiorno: il 31,9% delle imprese chiuse (pari a 6 mila unità) prevede di non riaprire, rispetto al 27,6% del Centro, al 23% del Nord-ovest e al 13,8% del Nord-est (24% in Italia).

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I dati ISTAT riguardanti le imprese non sono per nulla positivi, a rischio in molti

Una quota significativa di imprese attualmente non operative si riscontra anche nel settore della ristorazione (circa 30 mila imprese di cui 5 mila non prevedono di riprendere) e in quello del commercio al dettaglio (7 mila imprese). Il 28,3% degli esercizi al dettaglio chiusi non prevede di riaprire rispetto all’11,3% delle strutture ricettive, al 14,6% delle attività sportive e di intrattenimento e al 17,3% delle imprese di servizi di ristorazione non sono operative.

L’85% delle unità produttive “chiuse” sono microimprese e si concentrano nel settore dei servizi non commerciali (58 mila unità, pari al 12,5% del totale), in cui è elevata anche la quota di aziende parzialmente aperte (35,2%).

Le attività sportive e di intrattenimento presentano la più alta incidenza di chiusura, seguite dai servizi alberghieri e ricettivi e dalle case da gioco.

Di queste circa 73 mila imprese, che pesano per il 4% dell’occupazione, hanno dichiarato di essere chiuse: 55 mila prevedono di riaprire e 17 mila no (l’1,7% delle imprese pari allo 0,9% degli occupati).

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