Italia, senti la Cina: “Virus da voi prima che a Wuhan”

Lo rivela il Global Times del Quotidiano del Popolo, che cita esperti di Pechino. Analisi effettuata dopo il caso del bimbo di 4 anni di Milano, del novembre 2019.

Medical staff members wearing protective clothing to help stop the spread of a deadly virus which began in the city, walk at the Wuhan Red Cross Hospital in Wuhan on January 25, 2020. (Photo by Hector RETAMAL / AFP) (Photo by HECTOR RETAMAL/AFP via Getty Images

Tutto cominciò a Wuhan. Finora ne siamo stati tutti convinti, perlomeno nel limitato novero di conoscenze sul virus che l’accesso all’informazione ci consente. A sentire chi, come Trump, lo chiama ancora “il virus Cina” c’è da scommettere che l’attuale pandemia sia iniziata dal cuore della Repubblica popolare, chissà come e chissà perché. Ora, quando nel pieno della seconda ondata si comincia già a parlare della terza, e con alle spalle un anno che è sembrato un secolo, qualcuno comincia ad avanzare dubbi.

E se non fosse cominciato tutto da Wuhan? Per il Global Times, il network in lingua inglese del Quotidiano del Popolo cinese, è più di un’ipotesi. In un articolo apparso sul web, infatti, ha pubblicato un articolo nel quale ipotizza, nemmeno troppo velatamente, che il Covid-19 possa aver circolato in Italia ben prima dell’esplosione di casi a Wuhan.

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Italia, senti la Cina: “Virus da voi prima che a Wuhan”, lo dicono gli esperti di Pechino

A far drizzare le orecchie (e probabilmente a scuotere i nervi) della scienza italiana è uno scritto circolato in merito al caso del bimbo di 4 anni che avrebbe riscontrato un’infezione da Covid già nel novembre 2019. Ovvero prima che a Wuhan scoppiasse il caos. Alcuni esperti, infatti, hanno ritenuto plausibile che il virus potesse aver già generato un focolaio in Italia prima dell’8 dicembre. Giorno in cui nella città cinese è stato segnalato il primo caso ufficiale.

A ogni modo, lo stesso articolo “tranquillizza” il nostro Paese. Poiché tutto questo non indicherebbe l’Italia come “l’origine del virus, poiché determinare la fonte è un lavoro complicato e difficile, che richiede una grande quantità di indagini e studi“. Va da sé che, in ogni caso, il semplice sospetto basti a far vibrare la colonna portante delle nostre convinzioni. Almeno quelle basate su una sommaria conoscenza della storia genetica del virus.

Detto questo, e fatte le debite precisazioni, l’articolo invita a ogni modo a non dormirci sopra. “Gli esperti suggeriscono che Paesi come l’Italia e gli Usa lavorino con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per analizzare e indagare sull’origine del virus”. Fra gli esperti in questione, anche Wang Guangfa, dell’ospedale universitario di Pechino. Secondo il medico, l’indizio mette in luce come il virus circolasse già “ampiamente in Italia prima che Wuhan confermasse il primo paziente”.

Il che, unito al fatto che “la Cina non è riuscita a trovare una fonte interna”, suggerisce come “il virus possa essere stato portato a Wuhan da altri Paesi. Anche se non abbiamo prove su esattamente quale Paese”. Anche perché in ballo non ci sarebbe solo l’Italia ma anche Stati Uniti e Francia. Dove, a detta degli esperti di Pechino, alcune tracce del Covid-19 risalirebbero a un periodo antecedente o quantomeno contemporaneo a quelle di Wuhan. Tutto materiale per i ricercatori.

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