Impianti sciistici: le regioni dettano le condizioni al Governo

Le regioni interessate dal provvedimento di chiusura degli impianti invernali si fanno sentire e fanno richieste al Governo.

Piste sci
Regioni piste sci (Facebook)

Le regioni interessate dal provvedimento del Governo, che di fatto chiudeva gli impianti sciistici, hanno fortemente protestato nel corso delle scorse settimane, cosi come gli imprenditori di settore, pesantemente colpiti dal provvedimento. Una scelta che secondo loro potrebbe compromettere una fetta grossa di economia.

Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e Trento, hanno di fatto chiesto al Governo la riapertura degli impianti sciistici, almeno per chi ha una seconda casa nelle località interessate e per chi è ospite degli alberghi presenti nelle varie regioni. Una richiesta forte e decisa insomma.

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Impianti sciistici: Richiesta d’aiuto o minaccia al Governo?

La richiesta appare abbastanza secca e decisa, minacciando quasi una presa di posizione seria se tali richieste non saranno di fatto esaudite. La situazione è resa ancora più complessa dalle posizioni di altri paese europei confinanti con il nostro, che non chiudendo le strutture invernali rischierebbero, di fatto, di assorbire tutto il flusso turistico di stagione.

Una situazione molto particolare che mette a rischio un settore molto delicato dell’economia, e mette a rischio inoltre la vita delle strutture stesse, e dell’intero indotto alberghiero. Oltre a ristoranti, chalet, bar e quant’altro. Una dinamica molto complessa da gestire, in una fase in cui le restrizioni, in alcune regioni sono ancora pesanti.

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