Caso Genovese: “Sui piatti polvere bianca”, il racconto del bodyguard

Ancora dettagli circa il festino organizzato da Alberto Genovese, terminato con il sequestro e la violenza su una diciottenne.

Alberto Genovese festa
Alberto Genovese bottiglia (Facebook)

Nuovi dettagli emergono circa la festa organizzata dall’imprenditore Alberto Genovese, culminata con il sequestro di una diciottenne, drogata e violentata per ore. La vicenda per quanto possa apparire abbastanza chiara, si riempie man mano di numerosi dettagli che riescono a rendere ancora più evidente una realtà molto particolare e complessa, quasi priva di alcuna regola.

Uno dei bodyguard presenti quella sera alla festa, assoldato per aprire e chiudere le porte, controllare che tutto filasse liscio, un lavoro tutto sommato leggero, come lui stesso dichiara. L’uomo ha tra l’altro raccontato alcuni dettagli molto particolari, intervenendo presso una nota trasmissione tv Mediaset. Persone che si appartavano un po’ ovunque, tantissime ragazze, tutte molto belle e pochi uomini, in mezzo piatti con polvere bianca che spuntavano ogni tanto.

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Caso Genovese: “Lui non l’ho visto per molte ore, poi è arrivata la polizia”

L’uomo, ingaggiato come bodyguard insieme ad altre persone ha raccontato di essere stato presente al party tenutosi nell’attico dell’imprenditore a Milano, già dal pomeriggio. Party che presumibilmente sarebbe iniziato per la tarda mattinata. Inizialmente il suo servizio sarebbe terminare per le 22, ma poi è stato chiesto di continuare fino a notte inoltrata.

Il bodyguard racconta di aver visto Genovese salire e scendere le scale un paio di volte insieme ad amici e ad altri ospiti, ma poi di non averlo visto per un bel po’ di tempo. L’uomo ha poi parlato dell’arrivo della polizia, chiamata da qualcuno per gli schiamazzi della festa, ma non sa bene da chi.

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