Vaccino anti covid, pronto il piano di guerra: esercito e frigoriferi requisiti

Il ministro Di Maio anticipa alcuni passaggi del piano di distribuzione del vaccino anti covid: ci sarà anche l’esercito.

anche i bambini verranno vaccinati?

 

Fra pochi giorni il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncerà ufficialmente come sarà organizzata la grande distribuzione dell’antidoto al coronavirus ma già trapelano le prime notizie sul piano studiato con il commissario Arcuri. E’ previsto un hub ogni 30mila abitanti presso i medici di famiglia e strutture sanitarie facilmente raggiungibili. E’ lo stesso ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ad anticipare alcuni passaggi del piano.

“Prima saranno vaccinati i medici e gli operatori sanitari che stanno al fronte in questa guerra”. Cita la parola ‘guerra’ perchè di questo si tratta quando si parla di lotta al Covid. E ora il piano per la distribuzione dei vaccini di massa avrà gli stessi connotati. Ci sarà anche l’esercito perché si prevede il caos: occorre organizzarsi bene e in fretta perché i vaccini sono attesi per fine gennaio 2021.

Se non basteranno i punti individuati, si ricorrerà a palestre, ospedali da campo, drive in. Ci sarà l’esercito ad accompagnare il lavoro delle Asl. Se servirà, il governo potrà requisire frigoriferi industriali.

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Vaccino anti covid, un piano di guerra: l’annuncio del ministro Di Maio

Ad anticipare alcuni paragrafi del piano nazionale di distribuzione vaccini anti-Covid è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Dal 2021 – ha detto – avvieremo la campagna di vaccinazione. L’Italia ha sottoscritto due grandi accordi con Pfizer e Astrazeneca per ricevere subito le dosi e questi due grandi accordi ci permettono di essere tra i primi che avranno il vaccino”.

“Ci aiuterà l’esercito – confermato Di Maio – Prima saranno vaccinati i medici e gli operatori sanitari che stanno al fronte in questa guerra […] “I tempi saranno rispettati, abbiamo sottoscritto dei contratti. Il vaccino ci permetterà di tornare ad una nuova normalità“.

Liguria, Lazio e Campania hanno già iniziato a muoversi. Tra i primi, il presidente della Liguria Giovanni Toti ha dichiarato dopo l’incontro con i vertici italiani di Pfizer. “Attendiamo le autorizzazioni Ema e Aifa per la fine di gennaio, quando arriveranno le prime dosi di vaccino: per la Liguria  – ha comunicato – abbiamo richiesto 57mila dosi, 27mila andranno al personale sanitario e 20mila alle Rsa tra personale e ospiti più altre situazioni rilevanti di fragilità. Attendiamo indicazioni dal governo su come attivarci per i vaccini che arriveranno da Moderna e Astrazeneca”.

“Adesso in accordo con Arcuri si sta disponendo il piano per la distribuzione e la somministrazione dei vaccini Covid, quando avranno la validazione, – ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. – Abbiamo approvato il piano per garantire la catena del freddo e l’acquisto di congelatori per mantenere questo vaccino per una spesa di 620mila euro. C’é inoltre in corso una valutazione con Aeroporti di Roma e con il Centro agroalimentare di Roma per avere le migliori possibilità logistiche sul territorio, sia per lo stoccaggio che per la somministrazione”. 

“Ci arriveranno circa 340.000 dosi per il primo blocco, è un vaccino a doppio richiamo quindi vaccineremo tra un mese e mezzo circa 170.000 persone tra operatori sanitari e nelle Rsa” – ha invece detto Antonio Postiglione, coordinatore del settore medico dell’Unità di Crisi regionale della Campania per il Covid-19.

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