Coronavirus, a Bergamo chiunque ha perso almeno un caro: “Riprendiamoci”

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori parla del suo nuovo libro, in cui racconta i giorni della prima epidemia ed il dopo.

Giorgio Gori riscatto
Giorgio Gori riscatto (Facebook)

I giorni del riscatto, della speranza, di ciò che sarà dei nostri territori, dei nostri sogni, di tutto ciò che dovrà ripartire. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha raccontato in un libro, ciò che l’ha segnato, da primo cittadino della città falcidiata dal Covid19, nel corso della prima ondata, quella che sorprese tutti a marzo, e dal quale si pensava di uscirne in poche settimane. Gori ha tutto stampato nella mente, racconta ogni cosa, ogni dettaglio.

L’angoscia, i dubbi, la paura di quei giorni. Quei giorni in cui tutti hanno perso almeno un caro, chiunque ha dovuto salutare almeno una persona amata, e Gori è una di queste. Ma proprio in quei giorni era giusto tenere alta la concentrazione, non lasciarsi prendere dal panico e dallo sconforto, e guidare la città, prendere decisioni giuste, le più giuste per la salute dei cittadini ed il rispetto di quelli che non ce l’hanno fatta, che non c’erano più.

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Coronavirus, a Bergamo chiunque ha perso almeno un caro: “Giusto ripartire”

Gori non dimentica il sacrificio della sua gente, dei suoi cittadini, cosi come successo nelle scorse settimane, quando quegli stessi cittadini si sono ribellati al lockdown, alle ennesime chiusure, alla possibilità di vedere andare ancora una volta in fumo le proprie attività commerciali. Un corteo c’è stato in città, che proprio al sindaco chiedeva un intervento che mettesse fine a tutto ciò. Ma anche li Gori, ha parlato per il bene della sua città.

Ha compreso la rabbia, la disperazione che a volte ci fa dire o fare cose che di solito non si farebbero, ma proprio ora è il momento di affrontare ancora una volta il terribile virus, restare uniti per vincere ancora una volta e ripartire, come prima, meglio di prima.

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