I vigili che multano l’auto di un morto: doveva comunque rinnovare il tagliando

Vigili lombardi talmente attaccati al loro lavoro che continuano a fare multe all’auto di un morto, nonostante i biglietti.

Senza volere nemmeno scavare sul regolamento della Polizia Municipale, e dunque senza tentare di capire se fare una multa comporta una promozione o un premio in denaro, restiamo alla cronaca per segnalare un episodio di ‘attaccamento al lavoro’ talmente forte da multare persino l’auto di un morto, perché il malcapitato non ha rinnovato il tagliando del parcheggio: stava morendo in ospedale.

Giuseppe Mosconi, 68enne di Fombio (Lodi), era risultato positivo al covid, aveva guidato fino a Piacenza per farsi visitare, viveva da solo, ha parcheggiato e ha pagato regolarmente il tagliando orario: sperava di tornare alla sua auto, di certo non credeva di non uscire mai più da quell’ospedale. Ma per i vigili non c’è morto che tenga e hanno continuato a multarlo nonostante i biglietti lasciati sul cruscotto dai sanitari dell’ospedale, che prima annunciavano il ricovero dell’uomo, poi la sua morte.

LEGGI ANCHE >>> Coronavirus, Conte: Forse per Natale, niente coprifuoco

I vigili che multano l’auto di un morto: Giuseppe stava morendo ma doveva rinnovare il tagliando

Nessuna risposta per il momento dai vigili urbani piacentini, perché risposta non ci può essere, al massimo si accettano scuse. “Il signor Mosconi, proprietario della vettura, è ricoverato in medicina d’urgenza”. Era il primo biglietto lasciato dagli infermieri dell’ospedale di Piacenza che avvisavano i vigili che proprio non poteva spostarla quell’auto, il malato. Poi il secondo biglietto, con tanto di fotografia di Giuseppe: “il signor Mosconi è deceduto”.

Giuseppe Mosconi è deceduto all’ospedale di Piacenza il 16 ottobre scorso, ma la sua automobile è rimasta nello stesso posto in cui l’aveva parcheggiata. Il fratello dell’uomo, raggiunto telefonicamente dal quotidiano La Verità, ha spiegato: «Non so chi possa essere stato a lasciare quei messaggi, io e Giuseppe ci eravamo allontanati da tempo. A settembre era corso in ospedale a Piacenza da solo, aveva dei problemi di salute. I medici mi avevano chiamato ma ovviamente non potevo andare a trovarlo in ospedale. Dopo la sua morte, l’auto è rimasta nel posteggio».

LEGGI ANCHE >>> Da Facile.it a droga facile: gli stupri, i bodyguard e la ragazza segnata per sempre

Impostazioni privacy