Covid, il dramma nascosto: triplicato il numero di bambini nati morti

Una ricerca dell’Università La Sapienza di Roma ha portato alla luce che dall’avvento del covid è aumentato di tre volte il numero di bambini nati morti

bambini nati morti

Il coronavirus ormai da diversi mesi ha catalizzato su di sé l’attenzione delle persone e soprattutto dei medici. Per quanto concerne l’Italia l’inadeguatezza delle nostre strutture ospedaliere sta creando degli enormi disagi.

Oltre ai possibili nuovi lockdown, alla crisi economica e alle continue morti, a tenere banco e l’agghiacciante scelta che medici e operatori sanitari ormai sono costretti a fare. Infatti con l’avvento della seconda ondata, non è più possibile curare tutti indistintamente. Il covid ha eclissato le altre patologie, che ormai sembrano quasi di secondo piano.

Inoltre si prediligono fattori come età e aspettativa di vita. Non è ammissibile che nel 2020 in un paese come il nostro avvenga ciò, nonostante l’incalzare di una pandemia ingestibile.

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Bambini nati morti, i numeri dovuti alle conseguenze del covid

Tra gli aspetti ormai caduti nel dimenticatoio c’è anche quello relativo alle nuove nascite. Il tasso di natalità del Bel Paese è già in negativo da diverso tempo e lo scorso anno c’è stato un ulteriore calo del 4%. Numero probabilmente destinato a crescere in questo nefasto 2020.

Infatti, stando ad una ricerca coordinata da Mario De Curtis dell’Università di Roma La Sapienza e pubblicata da “Archives Disease in Childhood”, negli ultimi mesi (da quando è iniziata la prima ondata) è addirittura triplicato il numero di bambini nati morti.

Lo studio è stato condotto sul territorio della Regione Lazio, dove ogni anno nascono circa il 10% di tutti i bambini del paese. Il periodo di riferimento è quello che va da marzo a maggio 2020. Ad onor del vero non c’è una vera e propria correlazione con il covid, ma è certo che molte donne per paura di rimanere contagiate hanno evitato di recarsi in studi medici ed ambulatori per effettuare i controlli del caso.

Insomma, non hanno potuto verificare lo stato di salute dei bambini che portavano in grembo. Uno dei tanti danni collaterali provocati da questo virus che sta affliggendo l’Italia e il modo ormai da troppo tempo.

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