Butta il figlio autistico in un canale, lo salvano e lei ne cerca un altro: pena di morte

Voleva uccidere il figlio autistico: “andrà in un posto migliore”, alla fine ce la fa annegandolo in un canale.

Voleva ucciderlo ad ogni costo, ha detto poi agli investigatori: “andrà in un posto migliore”. Per togliergli la vita aveva scelto una morte atroce, l’annegamento. E fino a quando non è riuscita a compiere il suo folle gesto, non ha desistito. Ci ha messo la mano il destino, perché al primo tentativo di annegare il figlio autistico, non le è andata bene visto che alcuni passanti hanno visto il bambino in acqua e lo hanno salvato. Ma lei non si è arresa.

Patricia Ripley, 47 anni, è stata incriminata da un gran giurì di Miami-Dade il 29 ottobre per omicidio di primo grado. Durante l’udienza, i pubblici ministeri hanno annunciato che intendono chiedere la pena di morte , riferisce il Miami Herald. “Ha portato il ragazzo in un canale diverso … questa volta, non c’era nessuno a salvarlo”.

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Butta il figlio autistico in un canale e lo uccide: chiesta la pena capitale

La polizia ha trovato il corpo di A.R. il 21 maggio, in un canale. Un medico legale di Miami-Dade ha detto che la causa della morte del ragazzo è l’annegamento. dunque per la madre si tratta di omicidio.

Le videocamere di sorveglianza presenti in zona hanno documentato Patricia Ripley durante il suo primo tentativo mentre spingeva il figlio. Alcune persone presenti in zona, però lo avevano salvato. Un testimone ha detto che il bambino, era “seduto lì” nell’acqua del canale all’altezza del petto quando sua madre scappò.

Circa un’ora dopo, Ripley avrebbe guidato per altri 100 km, e spinto Alejandro in un altro canale, dove è annegato lontano da tutti. La madre folle inizialmente ha raccontato alla polizia che suo figlio era stato rapito da due uomini di colore.

“Questa è stata la parte triste”, ha detto il testimone a Local News 10. “Come se questo fosse il tuo momento per non farlo. Ha avuto un momento in cui l’ha provato e non ha funzionato – forse è il momento di riprendersi e andare su una strada diversa “.

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