Milano, il flashmob rievoca la serie tv: “Dateci i soldi, ci spettano”

L’episodio a Milano, sulle scale della sede centrale della Banca d’Italia. La dimostrazione ricorda la serie tv “La casa di carta”, una sorta di rievocazione che nasconde però una decisa protesta sociale.

Milano flashmob
Milano Flashmob (MilanoToday)

La protesta in maschera, se cosi può essere definita si è svolta nel primo pomeriggio a Milano. Inscenata in stile “La casa di carta”, donne ed uomini con tutte rosse, e maschere di Dali, a questo punto d’ordinanza. In mano banconote da 100 euro, ovviamente finte, ed al centro uno striscione, grande, raffigurante la stessa banconota, con una scritta che è più che emblematica e risolutrice “dovete darci il denaro”, più efficace di cosi, non si poteva.

Il flashmob è stato organizzato dal centro sociale “Cantiere”, lo scopo è ovvio, la protesta. Protestare contro gli eventi che vedono sempre più persone costrette a rinunciare al proprio lavoro, protestare contro le misure restrittive imposte dall’esecutivo, protestare contro gli stenti ai quali si andrà incontro ed infine protestare contro una risposta da parte dello Stato che non è abbastanza, che non è sufficiente, che forse servirà a poco.

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“I soldi ci sono e dovete darceli”, la messa in scena ha un chiaro significato politico

La protesta ha una chiara missione, la provocazione ha come fine la richiesta precisa di determinate responsabilità da parte dello Stato nel provvedere alla sopravvivenza della sua popolazione. I soldi ci sono, grida la protesta e lo Stato deve darli al popolo, per affrontare anche momenti come questo. Quello che si fa non è abbastanza, quello che si sta facendo non basterà a far sopravvivere le attività costrette a chiudere o a limitare i propri orari di lavoro.

La situazione è grave e dimostrazioni come queste, velate di sarcasmo dall’ispirazione cinematografica si potrebbe dire, hanno il chiaro intento di dire basta all’incertezza, basta agli stenti. C’è bisogno di uno Stato che garantisca i suoi cittadini, che non li abbandoni, che sappia preservare l’esistenza di ognuno. Il messaggio è abbastanza chiaro.

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