Napoli, la protesta non si ferma, in migliaia in piazza: “Non vogliamo fallire”

Napoletani ancora in piazza per protestare contro le misure restrittive di Governo e regione, che limitano le aperture e condannano imprenditori e commercianti al blocco del lavoro.

Napoli proteste
Napoli proteste (Facebook)

Napoletani ancora in piazza questa sera. Migliaia di persone affollano Piazza del Plebiscito per protestare contro la stretta di Governo e regione in merito alle misure prese per contrastare l’ondata incontrollata di covid19 in Italia. Ristoratore, gestori di locali, commercianti ma anche tanta gente comune, sta sfilando per la città partenopea per manifestare il proprio dissenso nei confronti di queste misure che secondo molti non permetteranno più alle loro attività di riaprire.

La protesta a Napoli non si è mai fermata, sono ormai giorni che ogni sera, un piccolo corteo si muove da un punto prestabilito della città per poi convergere verso uno dei luoghi nevralgici. Prima Santa Lucia, sede dell’istituzione regionale, poi Piazza dei Martiri con la sede di Confindustria , poi i Vomero ed oggi ancora Piazza del Plebiscito, tra i luoghi simboli della città che ancora una volta non si piega davanti all’imposizione dello Stato.

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Napoli, la protesta non si ferma, in migliaia in piazza: “Non vogliamo fallire”, la città reagisce allo Stato

Dopo gli episodi della scorsa settimana, con i tafferugli e la guerriglia contro le forze dell’ordine la città si è ripresa i propri spazi, ed i napoletani, quelli veri, sono tornati a manifestare la propria contrarietà ad un provvedimento che getterà ancor più nel totale sconforto migliaia di famiglie. In altre parti d’Italia, cosi come a Napoli, monta la protesta, Roma, Milano, la gente reagisce e si ribella alle precauzioni imposte dal Governo.

Nei ristoranti compaiono manichini di camerieri impiccati, bare, è il simbolismo che accompagna la protesta. Se non si lavora si muore, sembrano gridare. La protesta insomma avanza, ma lo Stato non indietreggia, la prevenzione prima di tutto sembra dire, ma il popolo non vive di sola prevenzione, ma soprattutto di pane, ed è per questo che, probabilmente, non smette di combattere.

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