Insulti al figlio della fidanzata: “è un ritardato” poi lo uccide di botte

Una violenza inaudita, prima lo chiama “ritardato”, poi lo picchia fino ad ucciderlo. Il tutto, davanti agli occhi della mamma che resta ferma.

Oggi, Candice Jones, 32 anni, ha patteggiato per la condanna che va dai 3 ai 15 anni di carcere, per delle colpe oggettive che portarono alla morte di suo figlio, nell’agosto del 2018.

Il piccolo Joseph “Jojo” Gaborsky III, fu brutalmente riempito di botte dal compagno di lei, per poi perdere la vita nella propria casa di Princeton. I due tra l’altro, dopo la violenza, non portarono nemmeno il piccolo in ospedale.

Il padre della donna chiede un lungo tempo di carcerazione

Polizia della Virginia (Fonte foto: Getty Images)

Spesso ci troviamo di fronte a violenze in casa, dove a rimetterci sono i piccoli innocenti, mentre il genitore assiste senza intervenire. Anche Giuseppe, è morto in Italia per le ripetute percosse del compagno di sua madre e la sentenza è stata di ergastolo per entrambi. A Princeton, nel West Virginia, è morto così il piccolo Joseph. La madre, Candice, ha affermato che anche lei, era stata minacciata di morte dal compagno, John Powers, di 47 anni.

Il piccolo, non era riuscito ad usare il vasino, allora John, dopo averlo chiamato “ritardato”, lo aveva picchiato con una cinta, per poi sbatterlo prima con la faccia sul pavimento, e dopo scuoterlo con violenza per almeno 3-5 minuti. David Hart, padre della donna, ha intanto detto al Bluefield Daily Telegraph, che gradirebbe una condanna più lunga per lei, che forse tutt’oggi, non ha ben capito la gravità della cosa. Queste, le dichiarazioni del signor Hart: “Non ne siamo contenti. Non credo che Candice si renda veramente conto della gravità di quello che è successo. Voglio dire, abbiamo perso un nipote, e ancora oggi non ha mostrato alcun rimorso quando le parliamo o qualsiasi altra cosa su quello che è successo. E non credo che la sentenza sia giusta. Penso che abbia bisogno di più tempo per capire…”. Parlando poi del fidanzato della figlia, Hart è molto esplicito: “Non siamo contenti di nessuno dei due. Se lo lasciassero a me, ci penserei io…”.

L’assassino, afferma di non ricordare come abbia picchiato il figlioletto della compagna, mentre sul corpo del piccolo “Jojo”, sono state ritrovate ferite di tutti i tipi. Da un’ustione di terzo grado al braccio, a ossa rotte, emorragie retiniche, un’emorragia celebrale e coaguli di sangue. La genitrice del piccolo ed il compagno, hanno poi portato il piccolo in ospedale soltanto due settimane dopo le violenze. Joseph, è morto al secondo giorno di ricovero.

Impostazioni privacy