Coronavirus, Napoli De Magistris: “Cosi facciamo un favore alla camorra”

Parole dure quelle del primo cittadino napoletano, che si scontrano con la nuova ordinanza promossa dalla Regione Campania per la lotta ai contagi fuori controllo.

Luigi De Magistris
Luigi De Magistris (Facebook)

Non è convinto della nuova ordinanza promossa dal Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e non la manda certo a dire. Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli dal 2011, non crede possa essere efficace chiudere gli esercizi commerciali alle 23, anzi, cosi facendo secondo il primo cittadino partenopeo, non si fa altro che consegnarli nelle mani della camorra. Non è cosi che si risolve il problema contagi, non è cosi che si combatte la movida, perchè i luoghi della movida non sono quelli maggiormente colpiti dall’ordinanza.

Bar, ristoranti, pub, pasticcerie, non c’centrano nulla, nella maggior parte dei casi con la movida spiega il primo cittadino. Comprendo la volontà di fermare l’epidemia, di contenere il contagio ma non lo si fa in questo modo, non aiuta questo tipo di ordinanza. Secondo De Magistris il grande errore è stato il “liberi tutti” estivo, quello si che  ha diffuso il virus in maniera capillare, ma oggi, l’assembramento coatto, la movida selvaggia, non la si combatte certo chiudendo il pub alle 23.

Coronavirus, Napoli: De Luca e le nuove norme

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca (Facebook)

Hanno fatto certo molto discutere le nuove norme volute dal Presidente della Regione Campana, Vincenzo De Luca. Fanno discutere perchè secondo molti poco efficaci di fatto a contrastare realmente l’aumento dei casi di Covid19 in Campania. Le chiusure forzate, non aiuterebbero a sconfiggere il virus, ma soltanto a far chiudere quella determinata attività. Per alcune di esse, specialmente quelle che lavorano prettamente nella fascia serale, chiudere alle 23, equivale di fatto a non aprire.

La situazione appare oggi molto simile a quella di inizio Marzo, con molte attività che pur di non rischiare enormi perdite, potendo restare aperti soltanto poche ore al giorno, preferirono la chiusura, scelsero di non lavorare momentaneamente pur di non scomparire del tutto. Il rischio concreto è ancora quello. La nuova ordinanza, dopo quella sulle mascherine obbligatorie, sarà probabilmente seguita anche dal Governo nazionale nel prossimo decreto, a giorni in vigore.

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