Gigi Sabani, dal carcere al declino: lo scandalo a luci rosse lo travolse

Gigi Sabani dopo il carcere non fu mai più lo stesso, lo scandalo a luci rosse lo travolse: ecco cosa accadde all’amato conduttore.

Gigi Sabani (Fonte foto: web)

Una escalation iniziata negli anni Ottanta e che, purtroppo, vide molto presto il declino, probabilmente per reati mai commessi, quella di Gigi Sabani, morto a soli 54 anni nel 2007. Gigi, era nel pieno della sua attività, imitatore e conduttore di successo, quando qualcosa arrivò come un fulmine a ciel sereno nella sua vita.

Il 18 giugno 1996, alle prime luci del mattino, i carabinieri si recano sull’uscio di casa sua per arrestarlo. Le accuse, truffa a fini sessuali e istigazione alla prostituzione. Fu quello, una sorta di primo scandalo che poi verrà seguito da quello conosciuto come Vallettopoli. Il conduttore romano pensa subito ad uno scherzo, crede che dietro ci sia il programma Scherzi a parte.

Secondo il PM Alessandro Chionna, Gigi Sabani e Valerio Merola, avevano preso parte a degli incontri a luci rosse con delle aspiranti showgirl. L’accusa, viene mossa per la prima volta dalla minorenne, Katia Duso, aspirante shogirl appunto, presso un’agenzia di Biella. Secondo lei, diversi personaggi dello spettacolo chiedevano incontri “ravvicinati” in cambio di contratti lavorativi, tra cinema e tv.

Gigi Sabani, dal carcere alla morte

Gigi Sabani (Fonte foto: web)

Il 18 giugno 1996, Gigi Sabani veniva incarcerato, per poi trascorrere 13 giorni ai domiciliari, fino al 1 luglio 1996. Appena viene disposta la scarcerazione, il conduttore decide di denunciare il PM Chionna per “Abuso d’ufficio”. Si scoprirà che poi proprio Chionna, avrebbe sposato di lì a poco, l’ex compagna di Sabani, Anita Ceccariglia.

Gigi verrà risarcito, per il 13 giorni di detenzione, di 24 milioni di lire, ma non sarà quello a fargli dimenticare tutto. Alcuni colleghi hanno ormai preso le distanze da lui, che comunque riesce ad ottenere nuovi incarichi lavorativi. Seppur leggermente controvoglia, l’imitatore accetta, provando a buttarsi tutto alle spalle, ma non sarà mai così. Chi lo vede, soprattutto chi lo conosce, racconta che Gigi Sabani dopo il carcere non è tornato mai più quello di prima.

Non è così lontano dalla realtà, infine, collegare la sua prematura morte, al forte stress emotivo e psicologico, cui il conduttore, alla fine innocente, era stato sottoposto. Il 4 settembre 2007, a cena da sua sorella a Roma, Gigi accusa un malore che si scoprirà un infarto, che lo porterà a morire la sera stessa. E pensare che un medico che lo aveva visitato da poco, aveva detto che non era nulla di grave.

Dopo il decesso, non solo la sua compagna dell’epoca, Raffaella Ponzo, parlerà della cattiva giustizia e delle colpe del medico, ma anche tanti colleghi si diranno vicini a Gigi, per tutto quello che gli era accaduto negli ultimi anni. Molte, le dichiarazioni davvero forti, tra cui quella di Maurizio Costanzo: “Quel peso che si è portato sule spalle, da innocente, alla fine lo ha ucciso, commentò il giornalista a Dagospia. Anche lo stesso Vittorio Merola, indagato come Sabani, commentò la morte del conduttore, facendo chiaro riferimento alla malagiustizia ed al PM Chionna.

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