Lecce, De Marco interrogato: i legali ora ci diranno che è pazzo?

Al via l’interrogatorio di Antonio De Marco, l’assassino della coppia di fidanzati di Lecce, brutalmente uccisi senza alcuna ragione

Antonio De Marco coppia Lecce
Antonio De Marco (Leggo)

Al via, da più di due ore, l’udienza di convalida del fermo per il giovane studente di Lecce che la sera del 21 settembre ha barbaramente ucciso, per pura furia criminale, Daniele De Santis ed Eleonora Manta, la coppia di fidanzati che tra l’altro erano stati anche suoi coinquilini. Nella casa circondariale di Lecce, alla presenza dei suoi avvocati, Andrea Starace e Giovanni Bellisario, il giovane sarà nuovamente interrogato.

Gli avvocati del ragazzo, studente di Scienze Infermieristiche, non hanno risposto alle domande dei cronisti all’ingresso del carcere. L’assassino, dovrà dare conto del gesto compiuto e dei motivi che l’hanno spinto ad agire in quel modo. Parole che suonano come assurde, perchè cosa potrebbe mai spingere una persona ad ammazzare con tanta violenza una coppia di amici. L’invidia, la felicità della coppia, aveva detto il giovane assassino, ma realisticamente le indagini dovranno chiarire cosa ha realmente spinto Antonio De Marco a macchiarsi di tanta ferocia.

Andrea De Marco, i difensori chiederanno la perizia psichiatrica?

Fidanzati Lecce
Fidanzati Lecce (Facebook)

Come purtroppo spesso accade in certe situazioni, quando si è davanti insomma a crimini tanto spietati e senza una apparente logica, c’è da scommetterci che gli avvocati difensori del giovane De Marco faranno richiesta di perizia psichiatrica per il loro assistito. Una scorciatoia ben troppo facile, per assicurare allo studente una pena nettamente inferiore a quella spettante. Ma quale giustizia ci sarebbe in questo caso? In che modo Antonio De Marco pagherà per aver messo fine alla vita di due giovani ragazzi felici ed innamorati?

Non sarebbe giusto nei confronti dei parenti delle vittime e nel rispetto delle stesse vittime etichettare l’assassino come malato di mente e quindi in pratica dimezzargli una pena che come giusto che sia dovrà essere commisurata al delitto compiuto. Un delitto atroce, premeditato, costruito nelle intenzioni con tutta la consapevolezza di questo mondo, addirittura appuntandone le varie fasi su dei bigliettini. Addirittura la certezza di sapere come disfarsi dei corpi. Se non c’è ragione, seppur con tutta la cautela dovuta, in questo tragico piano, dove potremmo mai trovarla?

Impostazioni privacy